Il problema si ripropone: 16 giocatori convocati con le nazionali, diaspora atalantina!
Per il mister all'orizzonte ci sono due settimane di lavoro con Zingonia praticamente vuota. Dovrà farci l'abitudine...
di Fabio Gennari
Demiral (Turchia), Pessina e Toloi (Italia), de Roon e Koopmeiners (Olanda), Lovato e Piccoli (Italia Under21), Scalvini (Italia Under 19), Maehle (Danimarca), Miranchuk (Russia), Pasalic (Croazia), Musso (Argentina), Zapata (Colombia) e Freuler (Svizzera). Più Ilicic (Slovenia) e Djimsiti (Albania) che saranno ufficializzati nelle prossime ore. La lista dei giocatori che nei prossimi dieci giorni saranno impegnati in giro per il mondo con le rispettive nazionali è lunghissima e ancora una volta Gasperini si ritroverà a lavorare a Zingonia con un gruppo talmente ristretto che nemmeno una partitella a sette si potrebbe organizzare.
Una vera e propria diaspora nerazzurra. Da un lato, la soddisfazione è massima perché significa che nel gruppo ci sono tanti giocatori di valore; dall'altro diventa un serio problema gestire il lavoro in prospettiva dei tanti impegni che sono in programma a partire dal prossimo 17 ottobre. Se consideriamo che ai box ci sono Gosens e Hateboer (altri due potenziali convocati) e che in questo momento Muriel (Colombia) e Malinovskyi (Ucraina) sono fuori dalle liste, si capisce bene come su 25 elementi ben 20, ogni volta, sarebbero potenzialmente assenti.
Al Centro Bortolotti rimarranno dunque a lavorare Sportiello, Rossi, Palomino, Pezzella, Zappacosta, Muriel e Malinovskyi. Per il colombiano si tratta di una buona notizia, perché avrà la possibilità di recuperare al meglio la condizione dopo la recente assenza per il guaio muscolare che lo ha tenuto fuori alcune partite. Un altro degli osservati speciali può essere Pezzella: l'ex Parma, con Gosens e Hateboer ai box, può diventare un'alternativa preziosa a Zappacosta e Maehle e chissà che a Empoli, alla ripresa, non possa fare addirittura il suo esordio da titolare in campionato con la maglia dell'Atalanta.