La Lega vuole salvare gli orti medievali di via San Tomaso, al confine col parco Suardi
Sull’ex proprietà delle Canossiane sta per arrivare un intervento che potrebbe compromettere un’unicità della nostra città, un luogo pressoché sconosciuto
di Angelo Bosio
Sul tema degli orti di via San Tommaso è intervenuta nei giorni scorsi in consiglio comunale la Lega con un ordine del giorno che chiede al sindaco e alla giunta di valorizzarli, sia per il loro aspetto storico, risalgono al XIV secolo, sia come luogo di socialità, di cultura e di piccola produzione agricola. In quel luogo, sull’ex proprietà delle suore Canossiane, sta per arrivare un intervento edilizio che potrebbe compromettere un’unicità della nostra città, un luogo pressoché sconosciuto, ma di grande bellezza.
Gli orti storici sono compresi tra la via san Tomaso, la via Pignolo e la via San Giovanni con il parco Suardi. Erano stati costituiti all’interno della cinta delle Muraine, del XIII secolo, della Morla (lungo l’attuale via Cesare Battisti) e della roggia Serio, il canale maggiore di Bergamo, che la costeggiava lungo quelle che oggi sono via Frizzoni e via Camozzi. Quegli orti avevano un’importanza strategica, erano un luogo di produzione agricola in loco, che riforniva parte dei mercati. Bisogna considerare che orti e campagna al tempo esistevano anche tra i borghi, per esempio in tutta l’area che si trovava tra il borgo Pignolo e il borgo San Leonardo (oggi Sant’Alessandro). Tutto quel verde, tutta quella campagna, oggi sono scomparsi per fare posto agli edifici.
Ma gli orti di San Tomaso invece sono rimasti e rappresentano, insieme alle ortaglie dei monasteri, una sorta di fossili viventi, salvi per miracolo. Ora sarebbe poco elegante metterci sopra una strada o un condominio.