Comunità in lutto

È morto Ernesto Breda, l'anima del cinema di Albino (ma un po' di tutta la provincia)

Classe 1937, gestiva l'omonimo negozio in via Mazzini e si occupava del Nuovo Cine Teatro. Ha collaborato anche con la Sas

È morto Ernesto Breda, l'anima del cinema di Albino (ma un po' di tutta la provincia)
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di Fabio Gualandris

Lo storico negozio di Albino, in via Mazzini, “Foto cine Breda” stamane (27 ottobre) non ha aperto. Sulla serranda abbassata vi è un cartello con scritto: «Chiuso per lutto». È così iniziata a diffondersi rapidamente in paese la triste notizia della morte di Ernesto Breda, classe 1937, sopraggiunta per un malore improvviso nella notte tra martedì 26 e mercoledì 27 ottobre.

Sulla soglia di quel negozio, attualmente gestito dal figlio Paolo, è stata presenza familiare fino a ieri. Ad Albino tutti conoscono “il Breda”, vuoi per l’attività di fotografo, vuoi per la passione per il cinema coltivata per tutta la vita fin dall’adolescenza.

In una nostra intervista del dicembre 2019 ci raccontò: «Avevo 13/14 anni quando iniziavo a introdurmi nella cabina del proiezionista della sala parrocchiale di Albino, ero affascinato da quel mondo. Nel 1952, il curato dell’epoca, don Domenico Gianati, uomo di cultura e di polso che conosceva questa mia passione, mi disse: “Sabato cominci tu a fare il turno in cabina”. Da allora gli ambienti del cinema di Albino sono diventati la mia seconda casa».

Dal 1967 ai giorni nostri, l’impegno si estese a 360° su tutto ciò che ruota attorno al Nuovo Cine Teatro di Albino: programmazione, contratti, promozione agli eventi, pratiche amministrative, organizzazione dei volontari (biglietteria, bar, pulizie, affissioni, proiezioni e manutenzioni). Da diversi anni, un passo alla volta, ha lasciato questo impegno al figlio Paolo, ma la sua presenza ed esperienza è rimasta sempre a servizio della struttura.

L’impegno di Ernesto Breda, però, non si limitò alla sala di Albino: per molti anni fece parte del consiglio tecnico economico del Sas (Servizio assistenza sale cinematografiche) di Bergamo. Fu anche quella un’esperienza interessante che gli permise di addentrarsi nella realtà delle sale della nostra Provincia.

Lascia la moglie Teresa, i figli Paolo e Laura, le nipoti Greta e Naila e il piccolo Edoardo, che lo aveva reso bisnonno. E lascia un vuoto anche nella comunità di Albino, che ha servito con passione.

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