Bper dice addio alla direzione regionale di Bergamo. Cosa cambia per i risparmiatori?
L’istituto ha annunciato la decisione: le attività orobiche saranno gestite da Milano. Intanto ancora diversi disservizi segnalati
di Andrea Rossetti
Nel giugno scorso, al termine della migrazione degli ex correntisti Ubi a Intesa e Bper, su questo giornale ci facevamo un paio di domande: i due istituti saranno attenti alle esigenze del territorio? Saranno sensibili verso risparmiatori, correntisti, imprese? A pochi mesi di distanza, le risposte stanno arrivando. E, purtroppo, non si può certo dire che siano positive.
Intesa è un colosso del credito e attraverso l’acquisizione di Ubi ha consolidato la propria assoluta leadership nazionale e rafforzato enormemente la sua posizione internazionale. La distanza verso i propri utenti, soprattutto se piccoli, è elevata, tanti bergamaschi abituati agli “agi” della ex Popolare e poi di Ubi si sono dovuti adattare, ma alla fine si ritrovano comunque a confrontarsi con una realtà efficiente e solida. Diversa sorte è invece toccata a chi s’è ritrovato in Bper. Un istituto che, per storia, ricorda molto Ubi e che, forse, è cresciuto più in fretta di quanto non lo abbia fatto la sua organizzazione. Lo conferma il fatto che, nonostante le reiterate denunce di tantissimi utenti nell’arco dell’ultimo anno, disservizi e disagi continuino a essere una costante.
A inizio settimana, il presidente di Adiconsum Lombardia, Carlo Piarulli, ha sottolineato come i nuovi utenti Bper si trovino ciclicamente «di fronte a difficoltà di operare con l’home banking a cause di cadute di sistema, oppure correre il rischio che eventuali lacune organizzative e procedurali possano favorire l’esposizione a truffe». Per Piarulli, Bper non sembra essere consapevole di essere diventata la terza banca in Lombardia per numero di sportelli e clienti. Clienti che, soprattutto a Bergamo e provincia, potremmo ormai definire disillusi.
Dopo un primo approccio positivo, fatto di belle parole e tante promesse, Bper infatti appare sempre meno vicina al territorio. Un’impressione confermata dall’ultima novità organizzativa annunciata dall’istituto emiliano: l’abolizione delle direzioni regionali in favore delle direzioni territoriali. Tradotto: le attività degli sportelli bergamaschi verranno gestite non più da una direzione locale con sede in città, bensì dalla direzione Lombardia Ovest, con sede a Milano. Il nuovo assetto diventerà operativo a inizio 2022, ma ovviamente ha già causato la dura reazione dei sindacati. Alberto Broggi, rappresentante bergamasco First-Cisl, ha definito «sconcertante» la decisione di Bper...