Pasalic, l'uomo dei gol pesanti che viene spesso criticato ma che alla fine c'è sempre
A Bergamo da un po', il numero 88 nerazzurro ha già segnato 29 gol: gli stessi che ha firmato Gosens, tanti in momenti importanti
di Fabio Gennari
Ne avevamo già parlato, ma torniamo sull'argomento. Doveroso, perché Mario Pasalic è uno di quei giocatori per cui i complimenti arrivano sempre in sordina, quasi sottovoce, mentre le critiche si leggono ovunque e con un astio difficile da comprendere. Nossignori, la verità è che il numero 88 croato è una vera fortuna per mister Gasperini, perché quando viene chiamato in causa risponde sempre presente: segna, aiuta i compagni e ci mette il cuore anche se deve giocare in una posizione che non è la sua preferita.
Sul campo del Cagliari la rete dello 0-1 è sua. L'assist di Zappacosta è stato perfetto, ma su quel palo, in quel momento, ci devi essere e devi fare gol. Certo, nella ripresa ne ha sbagliato uno in contropiede che meritava di essere segnato, ma succede a tutti di fallire qualche azione. Anche perché poi, numeri alla mano, le reti di Pasalic con la maglia dell'Atalanta sono 29, ovvero le stesse che ha siglato Robin Gosens da quando gioca con la maglia nerazzurra.
Da trequartista o attaccante esterno nel 3-4-3, l'ex Milan, Monaco e Chelsea si adatta e cerca di fare il massimo. Non è un centrale di centrocampo alla de Roon, ma ha giocato pure lì in situazioni di emergenza. L'anno scorso, a dire il vero, c'è stato un periodo in cui Gasperini lo preferiva a Freuler: detta così sembra una bestemmia visto il rendimento dello svizzero da quando è a Bergamo, eppure è successo. I gol, poi, è inutile anche ricordarli ma restano incastonati nella storia: il primo punto di sempre in Champions con il City è merito suo, l'illusione di Lisbona con il Psg anche e il momentaneo 0-2 di Kharkiv con lo Shakhtar pure.
Spesso sul mercato si è parlato di una sua possibile partenza, forse si pensa che uno come Pasalic non sia al centro di rotazioni importanti e invece a Zingonia sanno bene il suo valore e infatti dalla rosa della Dea il ragazzo non si muove. Quando Gasperini ha bisogno di lui, dall'inizio o a gara in corso, il croato risponde sempre presente e spesso le prestazioni vanno oltre al nome scritto sul tabellino: il voto in pagella di Pasalic è uno dei più controversi eppure, nelle cronache, il ragazzo è tante volte decisivo.