Qualità della vita: nella classifica 2021 (di ItaliaOggi) Bergamo al 18° posto su 107 province
L'anno scorso, durante la pandemia Covid, era scivolata al 40°. La medaglia d'oro a Parma, l'ultima è Crotone
Il tema è la qualità della vita, il soggetto le province: nel 2021, Bergamo si è fatta protagonista di un recupero davvero notevole all'interno della classifica stilata ogni anno dalla rivista ItaliaOggi, in collaborazione con l'università La Sapienza di Roma e Cattolica Assicurazioni.
Una rimonta che porta ancora più soddisfazione agli abitanti, se si pensa che l'anno scorso, a causa della pandemia Covid, nella stessa classifica eravamo scivolati al 40° posto su 107, mentre ora, a distanza di poco più di un anno, ci ritroviamo al 18°, guadagnandoci uno spazio di tutto rispetto.
Nella ricerca che ha preceduto l'uscita di questa recensione, gli accademici hanno tenuto conto di vari fattori, tra cui i principali erano affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, reddito e ricchezza, tempo libero, sicurezza sociale, salute e reati e sicurezza. Sulla base di un algoritmo, è stato poi calcolato un punteggio con cui "piazzare" in maniera quantitativa, in ordine dalla più vivibile a quella con più difficoltà, le province del Bel Paese.
Quello che si può constatare, osservando i risultati, è la prevalenza di aree del Centro-Nord nei gradini più alti, mentre man mano a scendere si ha la presenza pressoché esclusiva di quelle del Centro-Sud. Altro aspetto che fa riflettere è il balzo che certe province hanno compiuto nei punteggi a distanza di poco tempo, che fa pensare al maggior peso di certi fattori rispetto ad altri: in conclusione, non è una classifica dal valore assoluto e definitivo, va considerata con cautela prima di fare le dovute considerazioni.
Al primo posto troviamo in quest'edizione Parma, che si sarebbe distinta nella capacità di reazione all'emergenza sanitaria e si è rivelata eccellenza in diverse delle categorie considerate. Anche in questo caso, a confronto con il 2020, c'è un notevole recupero, tenendo conto che si trovava al 39° posto: una dinamica molto simile a quella di Bergamo, che però è stata protagonista di una rimonta un po' meno accentuata.
Al 2° posto c'è Trento, al 3° Bolzano, due realtà del Trentino-Alto Adige, mentre al 4° e al 5° si trovano rispettivamente Bologna e Milano, seguite da Firenze.
In fondo si trova invece Crotone, al 107° gradino, slittata dal 106° della precedente edizione e penalizzata soprattutto per quanto riguarda l'aspetto lavorativo, l'istruzione ed i servizi a fronte di uno spiccato incremento demografico, non riscontrato in altri contesti.