Aumentano le rapine a Bergamo e provincia: la colpa è delle baby-gang
A confronto con il 2019 sono raddoppiate: si tratta spesso di gruppi di minorenni che minacciano i coetanei per avere soldi o cellulare
Un bilancio sul contrasto e alla prevenzione di reati a Bergamo e Provincia, a cura della Questura, fa emergere un quadro per lo più positivo, dato che la maggior parte dei crimini, considerato per tipologia, è diminuito. Tuttavia c'è una nota stonata, ovvero quella delle rapine. Nel trimestre da settembre a novembre del 2019 erano state 13 le rapine in città, mentre due anni dopo, nel 2021, considerando lo stesso periodo si è arrivati a 26: in pratica sono raddoppiate. L'incremento, a quanto pare, sarebbe dovuto principalmente all'azione delle baby-gang.
A fare il punto sulla questione è stato il questore Maurizio Auriemma, sentito oggi (mercoledì 17 novembre) da L'Eco di Bergamo, il quale ha precisato come l'aumento non sia da imputare a rapine a mano armata, bensì quelle attuate da gruppi di minorenni nei confronti di coetanei. I ragazzini verrebbero avvicinati e in seguito minacciati per farsi consegnare i soldi o il cellulare, secondo dinamiche descritte fin troppo spesso dalle cronache negli ultimi tempi.
Ciò che balza all'occhio è il picco raggiunto da questi reati l'anno scorso: nel 2020, infatti, nello stesso periodo erano state 35 in città (+170 per cento rispetto all'anno precedente), mentre in provincia si era raggiunta quota 99 (+60 per cento). Numeri che hanno portato, tra le ipotesi, a individuarne la causa nello stress poi rilasciato nel post-lockdown e a bollare l'anno del Covid anche da questo punto di vista come "anomalo". Non va però molto meglio se si raffronta la situazione con quella di due anni fa: nel 2019 nei comuni della Bergamasca si sono contate 62 rapine, mentre quest'anno ce ne sono state 69: un aumento pari all'11 per cento.