Long Covid

Il calvario post virus di Oreste Castagna: «Ogni tanto in testa ho il vuoto: dove sono?»

L'attore è stato ricoverato con il C-Pap al Papa Giovanni, poi la lenta ripresa. Che però non è mai avvenuta del tutto, anzi...

Il calvario post virus di Oreste Castagna: «Ogni tanto in testa ho il vuoto: dove sono?»
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«Ogni tanto nella testa ho il vuoto: dove sono? Perché sono qui?». Mentre lo racconta, la voce di Oreste Castagna è flebile, ben lontana da quella a cui siamo abituati a sentire da un palco o in televisione. Sono passati quasi due anni dal suo ricovero al Papa Giovanni per Covid, ma non si definisce affatto guarito: «Per venti giorni ho dovuto indossare il casco C-Pap, sono andato in coma. Sono sopravvissuto e ho passato i successivi due o tre mesi a fare riabilitazione. Ma io, ancora oggi, non sto bene. Mi manca il respiro, mi è venuto il diabete, ho costanti dolori alle gambe, vuoti di memoria, non ricordo le parole. Non sto bene, ma mi sento abbandonato. Non dalle persone, perché tutto il personale sanitario che ho incontrato è stato fantastico, ma nessuno oggi segue me e le altre persone che, in quei primi mesi, hanno vissuto l’inferno».

Castagna soffre di Long Covid, sindrome che si manifesta con disturbi e problemi clinici che persistono per settimane o mesi dopo l’infezione. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, l’ha definita «la prima malattia emersa dalla pandemia di Covid-19». Ufficialmente riconosciuta quindi, ma ben lontana dall’essere delineata. E per la quale non esiste ancora nessuna vera terapia. L’Istituto Mario Negri spiega che la percentuale di persone guarite dall’infezione da Sars-Cov-2 che necessita di assistenza sanitaria anche a distanza di settimane o mesi dalla negativizzazione si aggirerebbe intorno al cinquanta per cento.

I sintomi sono i più vari e possono comportare sia problemi agli organi che conseguenze neurologiche, “abbracciare” sia l’encefalomielite mialgica che sintomi solitamente legati alle sindromi post-traumatiche, come stati di ansia costanti, nervosismo e depressione.

Castagna vorrebbe che il Long Covid diventasse un tema di dibattito, medico ma anche pubblico, al pari del Covid stesso. E sente il bisogno di essere ascoltato: «Capita ancora che mi intervistino per parlare di quello che ho vissuto. Mi domandano dei morti, di quel che ho visto. Nessuno mi chiede mai, però, come sto oggi. Eppure il problema è anche questo. Perché, nelle mie condizioni, ci sono tantissime persone, anche giovani, e tutte con una sorta di “disabilità”».

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