Incontro Governo-enti locali sul Pnrr a Bergamo: Gori chiede i fondi inutilizzati del Sud
Garanzie dal ministro Gelmini su equità nella distribuzione dei fondi e personale di rinforzo. Leonardi promette assistenza tecnica nella stesura dei progetti
Un incontro ricco di temi quello di ieri, lunedì 22 novembre, di Italiadomani al Kilometro Rosso, nel contesto del dialogo tra Governo ed enti locali su progetti e fondi legati al Pnrr: presenti Marco Leonardi, capo del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica del governo Draghi, il ministro per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, il presidente della Camera di Commercio di Bergamo, Carlo Mazzoleni e il sindaco della città, Giorgio Gori.
Si tratta del secondo appuntamento del ciclo di incontri voluto dall'esecutivo per spiegare le dinamiche del Piano, che rappresenta un investimento di 230 miliardi di euro fino al 2026, alle amministrazioni locali, alle imprese e ai cittadini. Un'occasione che il primo cittadino del capoluogo bergamasco ha voluto cogliere per ribadire i dubbi e le necessità legate all'attuazione dei progetti.
«Arriviamo da anni in cui la pubblica amministrazione è stata sacrificata. Per poter stare al passo di un Piano che ha tempi molto precisi, bisogna avere le persone – è stata la dichiarazione di Gori, riportata dal Corriere Bergamo -. E serve semplificare. Quasi tutti i progetti vedono la partecipazione di diversi enti: la semplificazione deve valere per tutte le fonti di finanziamento pubblico».
Come seconda questione, il sindaco di Bergamo ha parlato dei fondi necessari per l'attuazione del piano di rigenerazione urbana: «Finanziato per 3,2 miliardi dal governo, sono stati ammessi progetti per 4 miliardi. La parte mancante, più o meno un miliardo, è fatta da 551 progetti, di cui il 93 per cento delle amministrazioni del Nord. Noi siamo per favorire lo sviluppo del Sud, ma pensiamo che sia un’occasione perduta se il governo non trova quel miliardo che manca»
«Sappiamo che in quelle regioni del Sud è mancata tante volte la capacità di spendere le risorse europee – ha continuato Gori -. Il governo, da qui al 2026, si dia un check point per verificare l’effettiva capacità delle amministrazioni di spendere quelle risorse. Qualora questo non fosse certo, il governo potrebbe redistribuire parte di quei soldi a chi ha capacità di spesa».
Riguardo questi aspetti, non sono mancate le garanzie da parte del ministro Gelmini e del capo del Dipartimento Pnrr Leonardi. Gelmini ha infatti spiegato che il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha messo a disposizione mille persone, che si alterneranno nelle amministrazioni comunali per dare un supporto tecnico ai progetti, mentre si sta lavorando a una riforma che eviti a sindaci e funzionari locali di essere accusati di abuso d'ufficio in assenza di dolo o colpa grave. Sul versante delle risorse, il ministro ha invece ribadito come, essendo stati messi la maggioranza dei fondi a bando, il sistema garantisca equità nella distribuzione senza penalizzare il Nord Italia.
Leonardi ha infine promesso il supporto, sia nella fase di progettazione che di attuazione delle opere, di personale tecnico qualificato, che possa assistere i comuni nei vari iter e ha spiegato che, sulla semplificazione, è necessario snellire i procedimenti senza però mancare nei controlli richiesti a livello europeo.