Dopo il secondo tempo di Berna, qualcuno dovrebbe chiedere scusa a Pezzella
Le aspettative non possono mai prescindere da quello che è il ruolo nel gruppo di un giocatore. E in Champions il numero 13 s'è fatto valere
di Fabio Gennari
Giuseppe Pezzella ha giocato un grande secondo tempo sul campo dello Young Boys. A Berna, l'ex Parma è sceso in campo per la terza volta in carriera in Champions League e dopo gli spiccioli vissuti con Young Boys (a Bergamo) e Manchester United (a Old Trafford), Gasperini ha scelto lui per sostituire Zappacosta nella ripresa, ricevendo come risposta una prestazione molto positiva che sarebbe anche potuta diventare da urlo se Faivre non avesse tolto dall'angolino con un balzo felino quel sinistro scoccato dal numero 13 degli orobici nel finale di gara.
Distinta alla mano, non era né scontato né obbligato il cambio Zappacosta-Pezzella. In panchina c'era anche Djimsiti, altre volte la squadra orobica ha proposto l'albanese o Toloi sulla fascia. e invece nella fredda serata bernese il tecnico di Grugliasco ha scelto Pezzella. La risposta che ha dato il ragazzo, attento fin dalle prime battute e protagonista sia nella conclusione citata (sarebbe stato il 3-1 al 79') che nel fallo conquistato al limite con punizione poi trasformata da Muriel, è incoraggiante, soprattutto perché conferma come il percorso con Gasperini sia sempre lo stesso: lavori, ti applichi, impari, giochi da protagonista.
Troppe volte, anche nel recente passato, su Pezzella sono piovute critiche ingiustificate, che sono spesso parse legate più a pregiudizi che a effettivi demeriti. Non stiamo parlando di un titolarissimo, bensì di un elemento che completa la rosa e che deve solo fare una cosa: rispondere presente quando il mister ritiene opportuno contare su di lui oppure, come successo a Berna, se le esigenze della partita (per infortuni o altro) lo chiamano in causa. Nella rosa della Dea ci sono Zappacosta, Maehle, Gosens e Hateboer che hanno i "galloni" dei titolari, poi viene Pezzell,a che è qui per dare una mano. E quando il contributo è come quello di Berna, c'è solo da applaudirlo.
Nel finale, anche lui ha ha commesso qualche errore e la rimessa laterale da cui nasce il 2-2 è nata da un suo tocco. Ma considerare quella rete colpa di Pezzella significa non guardare con obiettività la situazione: la difesa è schierata e c'è una disattenzione generale dei nerazzurri, l'ex Parma non ha colpe specifiche. Oggi si conoscerà l'entità del problema fisico di Zappacosta, sabato a Torino è difficile che sia presente, ma forse torna Gosens. In attesa di avere più notizie, c'è Pezzella. Che non è Roberto Carlos, ma quando gioca suda la maglia e questo, considerando il suo ruolo nel gruppo, è comunque qualcosa di importante.