Caravaggio, il Tar boccia l'ordinanza anti-slot: «Non c'è alcuna emergenza»
I giudici ritengono sufficienti le tecnologie di prevenzione di cui sono dotati i videopoker. Il sindaco Bolandrini: «Faremo ricorso»
Il Tar di Brescia ha annullato l'ordinanza anti-slot del Comune di Caravaggio: secondo la sentenza dei giudici, riportata oggi (mercoledì 24 novembre) dal Corriere Bergamo, non ci sarebbe alcuna reale emergenza sanitaria, legata alla dipendenza patologica dal gioco, tale da giustificare l'ordinanza del 2019 che imponeva lo spegnimento dei videopoker nelle fasce orarie 7,30-9,30, 12,30-14,30 e 23,00-1,00. Inoltre, la Corte ha ritenuto che i dispositivi e le tecnologie di sicurezza di cui le macchine sono dotate siano sufficienti per tutelare i giocatori e la prevenzione.
La decisione arriva dopo la già avvenuta bocciatura del regolamento d'ambito stabilito da 18 comuni della Bassa occidentale, oltre che delle ordinanze simili emanate dalle amministrazioni di Arcene, Castel Rozzone, Treviglio, Brignano e Calvenzano, mentre sono ancora in attesa del verdetto i ricorsi contro Spirano e Fara d'Adda.
La Giunta di Caravaggio aveva giustificato l'ordinanza portando i dati del volume di giocate nel 2016 e nel 2017, ma anche parlando di 9 casi di ludopatia certificati in paese e di 42 casi sospetti in totale. Per quanto riguarda il volume di giocate, l'avvocato dei gestori della sala gioco «Ci & Ci Win», Massimo Piozzi, ha contestato il fatto che i dati dal 2018 al 2019, che indicavano una riduzione rispetto al 2017 pari a 44.477.784, ovvero il -28 per cento circa, non fossero stati presi in considerazione. Secondo il Tar poi, il numero di casi accertati di ludopatia non sarebbero tali da poter parlare di emergenza sanitaria, che legittimerebbe un provvedimento del Comune per contrastarla.
La sentenza non fermerà tuttavia il primo cittadino, Claudio Bolandrini, che intende difendere l'ordinanza facendo ricorso: «A livello d’ambito abbiamo deciso di resistere e ricorrere in Consiglio di Stato e così faranno anche i singoli comuni – ha dichiarato il sindaco al Corriere -. È una battaglia valoriale che abbiamo iniziato insieme e porteremo avanti. Quando un caso di ludopatia diventa conclamato vuol dire che la situazione è esplosa con gravi danni alla persona e al tessuto sociale che gli sta intorno. La nostra ordinanza serve proprio in un’ottica di prevenzione, che si arrivi a bocciarla perché l’emergenza non c’è ci sembra un’incongruenza».