Carcere di Bergamo, sputi e aggressioni fisiche agli agenti della Penitenziaria
Due episodi a distanza di poco tempo, il 22 e il 23 novembre. Il sindacato Fns Cisl: «Condizioni di lavoro precarie e insicure»
Altre aggressioni agli agenti di Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di via Gleno dopo quella avvenuta nell'agosto scorso, in cui un recluso aveva appiccato un incendio nella sua cella e aggredito il personale intervenuto per spegnerlo. Stavolta gli episodi verificatisi sono due, avvenuti rispettivamente il 22 e il 23 novembre.
Nel pomeriggio di lunedì, una guardia ha invitato un detenuto a partecipare a delle attività che si stavano svolgendo presso il teatro della struttura ed è stato preso a male parole e insultato da quest'ultimo, che gli ha anche sputato addosso.
Se in questo caso, comunque grave, il tutto si è risolto senza arrivare alla violenza fisica, nel secondo episodio non è stato lo stesso. Il giorno successivo, due agenti intervenuti insieme a dei colleghi per sedare una rissa che stava creando scompiglio nel reparto sono stati aggrediti da un prigioniero e uno di loro ha ricevuto sette giorni di prognosi.
«Ancora una volta ci troviamo costretti a dar voce a fatti che vorremmo non dovessero mai accadere - ha dichiarato il sindacato in una nota -. Noi della Fns Cisl di Bergamo ci stringiamo intorno alle donne e uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria del reparto di Bergamo, dando testimonianza del loro alto valore, spronandoli a continuare a spendere le loro energie per la sicurezza collettiva ed il rispetto della legalità in un contesto difficile qual è il carcere».
«Le condizioni lavorative del personale di Polizia Penitenziaria sono estremamente precarie ed insicure, ed i fatti di cui si discute ne sono la palese testimonianza - continua la nota di Fns Cisl -. Chiediamo con forza un sollecito intervento da parte dell’Autorità Dirigente del carcere, affinché simili episodi trovino la giusta e tempestiva risposta, non potendo tollerare restino impuniti simili gesti di vile violenza perpetrata a danno del personale di Polizia Penitenziaria».