Boccaleone si riempie di fiaccole contro il treno per Orio: «Così è la morte del quartiere»
Decine di persone hanno sfilato pacificamente per ribadire la necessità che il progetto venga modificato
Boccaleone non si arrende: decine di persone ieri sera, venerdì 26 novembre, hanno sfilato pacificamente tra le vie del quartiere, fiaccole in mano, per ribadire la necessità che il progetto del treno che collegherà Bergamo all’aeroporto di Orio al Serio venga modificato.
I residenti di Boccaleone, scesi in strada a manifestare già a ottobre, denunciano da tempo i disagi che l’attuale progetto del treno creerà a chi abita nella zona e le ripercussioni che avrebbe sulla viabilità della zona. I problemi principali deriverebbero dalla chiusura definitiva alla circolazione del passaggio a livello di via Pizzo Recastello, una soluzione che taglierebbe in due il quartiere con un muro di pannelli fonoassorbenti alto sette metri.
«Treno così = morte del quartiere», si legge scritto su uno striscione portato in corteo dagli abitanti. Un altro recita: «Boccaleone travolto dal treno». Da qui la richiesta avanzata dal comitato di quartiere, promotore della fiaccolata, di semi-interrare il futuro tracciato ferroviario all’altezza di via Pizzo Recastello, soluzione che sarebbe tecnicamente possibile.
L’attuale progetto, che prevede invece lo scorrimento del treno a raso, non solo è in attesa da oltre un anno della Valutazione d’impatto ambientale da parte del Ministero della Transizione ecologica, ma secondo il comitato di quartiere non sarebbe nemmeno rispondente alle indicazioni del nuovo Pgt di Bergamo che punta a una città attrattiva, sostenibile, inclusiva.
«Tutto ciò a cui questo progetto non risponde – sostengono i promotori della fiaccolata -. La chiusura del passaggio a livello di via Recastello non consentirà più la connessione tra due parti dello stesso quartiere, con gravissimi danni sociali. Oltre 7 mila persone verranno tagliati fuori da servizi essenziali come la parrocchia, la scuola media, l’Asl, il centro anziani e di aggregazione giovanile o l’ufficio postale se prima non verranno predisposti percorsi alternativi. Il comitato di quartiere si è interfacciato più volte con le istituzioni della città, di tutti i colori politici, senza però ottenere una chiara e forte presa di posizione in difesa dei cittadini».