I 120 bergamaschi a Napoli e quelle belle parole dell'ispettore di Polizia partenopeo
«Bergamo ha gli stessi abitanti del quartiere di Fuorigrotta: dovete essere orgogliosi di ciò che sta facendo l'Atalanta. Può farcela»
di Fabio Gennari
Pochi ma rumorosi, dal primo minuto all'ultimo, compreso l'extra-time che per questioni di sicurezza ha tenuto i 120 tifosi atalantini presenti a Napoli dentro l'impianto di Fuorigrotta per oltre un'ora dopo la fine del match. Sabato sera lo spicchio del Maradona riservato ai seguaci della Dea è stato illuminato a giorno dal cuore di ragazzi e ragazze arrivati in Campania con ogni mezzo e che si porteranno per sempre nel cuore l'emozione di una vittoria che autorizza i sogni più belli.
La scelta sul come viaggiare verso Napoli è sempre ardua. Chi ha optato per il treno la mattina della gara, si è trovato a fare i conti con un guasto a Firenze che ha causato ritardi per circa un'ora. Stessa sorte per chi è partito da Orio in aereo e si è ritrovato all'ombra del Vesuvio giusto in tempo per l'ora di pranzo. Dai 3°C di Bergamo ai 13°C di Napoli, prima con cielo azzurro e poi con la pioggia del prepartita, è un attimo. E la giornata è passata tra una pizza, qualche capatina in centro (il passaggio agli altarini dedicati a Maradona nei Quartieri Spagnoli è stato d'obbligo) e tanta attesa per una gara che, intorno allo stadio, si respirava già dalle 14.
I più matti sono stati senza dubbio gli irriducibili di "Chei de la Coriera", quelli che ci sono sempre. Ma davvero sempre. Marco e Lissa sono partiti assieme a una sessantina abbondante di tifosi nerazzurri la mattina di sabato alle 6.30 e hanno fatto ritorno in terra orobica 28 ore più tardi, ovvero alle 10.30 di domenica. In mezzo, tante emozioni sia durante il pranzo tra Toscana e Umbria che poi allo stadio, dove hanno portato più della metà dei tifosi presenti. Nonostante l'arrivo a ridosso del match e una scorta infinita di Polizia, tutto si è svolto davvero per il meglio.
Dentro lo stadio è andato tutto come nemmeno nei sogni più belli, la vittoria è stata salutata da cori e sostegno durante tutta la partita e mentre i tifosi di casa defluivano dopo il triplice fischio di Mariani il settore ospiti ha, nell'ordine, cantato per: Mondonico, Evair, Caniggia e Marino Magrin. Ovvero, finito il repertorio per i giocatori di oggi la gioia di essere atalantini è stata sparata con i decibel alla massima potenza spaziando anche sui protagonisti di 30 anni fa. O anche di più.
Il ritorno in aereo di molti, domenica mattina, è stato il momento giusto per guardarsi negli occhi e realizzare che è tutto vero. Tra colleghi o parlando con i tifosi, la soddisfazione per una squadra che ci crede, ci prova e spesso ci riesce è stata totale e allora sono subito tornate in mente le parole dell'ispettore di Polizia (tifoso del Napoli) che, a mezzanotte della sera prima, aveva accompagnato nei 150 metri che separavano gli ingressi della Posillipo dall'hotel i pochissimi operatori della stampa orobica presenti: «Bergamo ha gli stessi abitanti del quartiere di Fuorigrotta, dovete essere orgogliosi di quello che sta facendo l'Atalanta. Se tiene fino alla fine, può farcela». Sembra di sognare.