Bar di Treviglio aperto nonostante le restrizioni in zona rossa, la sentenza: deve pagare le multe
I titolari de “Al solito posto" di Treviglio avevano aderito alla protesta "Io Apro": ora dovranno mettere mano al portafogli
A nulla erano servite le multe (tante) e il provvedimento di chiusura temporanea notificato dalla Prefettura: il bar “Al solito posto" di Treviglio, a marzo di quest’anno, si era ritrovato al centro di un vero e proprio caso dopo che i titolari avevano deciso di aderire al movimento di protesta “Io Apro”.
I gestori del locale, Rachele Carioni e Marco Novaria, insieme al figlio Andrea, avevano continuato a servire i clienti al tavolo, senza prevedere alcuna consegna a domicilio o asporto e senza far rispettare i protocolli di sicurezza e le linee guida previste per i locali pubblici in vigore in quel periodo, ossia il numero ridotto di posti a sedere, la sanificazione degli spazi e l’uso della mascherina.
Come riportano i colleghi di PrimaTreviglio, però, adesso dovranno pagare le sanzioni elevate nei loro confronti nei mesi di marzo e aprile. Dopo mesi di attesa è arrivata infatti la sentenza del giudice di pace, che ha dato ragione all'operato delle forze dell'ordine, intervenute più volte per intimare il rispetto delle regole anti-Covid.
«Il giudice di pace - spiegano dal comando di polizia locale di Treviglio - ha ritenuto pienamente legittima l’ordinanza prefettizia che aveva disposto la chiusura del bar sulla base degli accertamenti effettuati dalle forze dell’ordine. Adesso la titolare sarà tenuta a pagare la sanzioni. Secondo il giudice di pace tutta la normativa emergenziale adottata dallo Stato era perfettamente conforme alla Costituzione e ai principi europei del diritto d'impresa».
«Non cantiamo vittoria perché qui non ci sono né vincitori né vinti – osserva l'Amministrazione comunale - ma è giusto sottolineare che questo è un messaggio positivo per coloro che, pur con grandi disagi, hanno sempre rispettato le regole».