Il personaggio

Pino Pezzella e la tradizione degli esterni diventati grandi: ce la farà pure lui?

Da oggetto misterioso, l'ex Parma si sta ritagliando uno spazio di rilievo e sembra tutt'altro che un ragazzo arrivato solo per fare numero

Pino Pezzella e la tradizione degli esterni diventati grandi: ce la farà pure lui?
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di Fabio Gennari

I più dubbiosi, vedendolo arrivare in prestito gratuito dal retrocesso Parma, lo avevano già bollato come uomo in più poco utile. Il classico giocatore di completamento della rosa che non avrebbe fatto nessuna differenza. Di certo non è al livello di Gosens, Maehle e Zappacosta, ma Giuseppe "Pino" Pezzella sta rispondendo presente quando viene chiamato in causa. Il classe 1997 partenopeo non è uno che ruba l'occhio, ma si suda la maglia e nelle ultime due gare giocare in campionato con Venezia e Verona ha pure fatto due assist.

Gasperini ha scelto di mandarlo in campo dall'inizio sia contro i lagunari a Bergamo che al Bentegodi di Verona. Il ragazzo si è fatto trovare pronto, ha dato un bel contributo alla manovra e alla fine è risultato decisivo per un paio di gol (sui sei segnati nelle due partite). Sapere di poter contare anche su di lui in gare magari meno complicate è importante, per la verità il tecnico della Dea lo aveva scelto anche a Berna, quando Zappacosta si è infortunato: nel secondo tempo, con una sventagliata di sinistro sul palo lontano, per poco Pezzella segnava quello che sarebbe stato il gol dell'1-3.

Con la Roma probabilmente tornerà in campo Maehle a sinistra, sull'altra fascia il dubbio è sempre tra Hateboer e Zappacosta, ma poi, col Genoa, non è affatto escluso che tocchi nuovamente a Pezzella. Di certo, le recenti sfide hanno confermato che basta chiamarlo in causa e lui risponde presente. Vedendolo da vicino sembra più sicuro anche di tentare giocate che non faceva spesso, come quel tunnel che a Verona gli ha permesso di uscire da una situazione complicata.

E il futuro? Pezzella è in prestito gratuito a Bergamo dal Parma, il riscatto diventa obbligatorio per una cifra complessiva di circa 5 milioni al raggiungimento delle venti presenze ufficiali e con l'Atalanta di nuovo in Champions League. Quando non siamo ancora arrivati a metà campionato e c'è ancora la Coppa Italia da giocare, il ragazzo in prestito dal Parma è già arrivato a quota 13 presenze e se l'evoluzione dovesse continuare in questo modo l'Atalanta potrebbe sorprendentemente trovarsi in casa un nuovo elemento prezioso per il futuro. Tra l'altro, la storia di Conti, Hateboer e Gosens non è stata certo caratterizzata da fiducia incondizionata fin dai primi minuti giocati...

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