Fallimento della Brevi di Telgate, sindaco e parlamentari della Lega chiedono un tavolo di crisi
La richiesta è stata lanciata a Governo, Regione Lombardia e Provincia di Bergamo per tutelare l'occupazione dei lavoratori
C’è preoccupazione a Telgate dopo che l’azienda Brevi ha presentato istanza di fallimento e fermato l’attività produttiva, con la conseguente perdita del posto di lavoro per cinquantaquattro dipendenti dello stabilimento, per la maggior parte donne.
Il sindaco Fabrizio Sala oggi (venerdì 17 dicembre) ha lanciato un appello a Governo, Regione Lombardia e Provincia di Bergamo, chiedendo che venga istituito un tavolo di crisi ad hoc per tutelare i lavoratori. Tavolo che dovrebbe essere convocato «viste le ricadute occupazionali di tale evento – si legge nella lettera indirizzata ai ministri Giancarlo Giorgetti e Andrea Orlando, agli assessori regionali Melania Rizzoli e Guido Guidesi e al presidente ad interim della Provincia Pasquale Gandolfi –, considerato che l’istanza di fallimento nasce da un percorso di risanamento aziendale portato avanti da un fondo d’investimento che non è riuscito a garantire gli obiettivi previsti».
La Brevi, specializzata nella produzione di articoli per la prima infanzia (passeggini, seggiolini per le auto, zainetti...) era stata acquisita nel 2018 dalla Phi Industrial che puntava a rilanciare l’azienda nei successivi tre anni. Il calo delle nascite, la pandemia e l’aumento dei costi di materie prime e trasporti però si sono rivelate difficoltà insormontabili.
Il primo cittadino di Telgate, nel ribadire la necessità di comprendere le scelte dell’attuale proprietà e le prospettive future sull’occupazione, ritiene di dover essere coinvolto nell’eventuale tavolo, per mantenere un legame diretto con le maestranze del territorio.
In attesa del pronunciamento dei giudici, l’appello è stato raccolto dai parlamentari bergamaschi della Lega, i quali hanno chiesto al presidente della Provincia di «convocare al più presto un incontro con i rappresentanti istituzionali bergamaschi, insieme ai sindacati e alla Rsu aziendale al fine di concordare una linea comune da portare avanti nell’interesse dei lavoratori coinvolti».