Anni di danni e vandalismi, ora anche un furto: chiude il presepe nel cortile Boschi
L'amarezza dei coniugi che allestiscono la Natività espressa in poche righe su un cartello: «Scusate bambini per il mondo che vi lasciamo»
«Dopo aver subito il furto degli oggetti della cucina del presepio nella botte, il presepio del cortile Boschi concluderà la sua avventura dopo l’evento degli elfi di domani. Dopodiché si smonterà e mai più verrà esposto. Grazie a chi in questi anni ha partecipato, ha apprezzato e ci ha sostenuto».
Sono bastate poche righe pubblicate sabato scorso (18 dicembre) su Facebook dai Luisa Ganzerla e Andrea Zappella per esprimere tutta l’amarezza provata dai coniugi, vittime dell’ennesimo atto vandalico con cui si è colpito l’allestimento.
Il presepe, realizzato a mano e animato da numerosi particolari, veniva allestito nel cortile di una casa privata del centro storico di Cologno e da una decina d’anni attraeva decine di persone durante il periodo natalizio. Tuttavia non attirava solo l’attenzione del pubblico, ma anche quella di ladri e teppisti.
A far gettare la spugna ai coniugi è stata la distruzione della Natività realizzata in una botte di vino, nella quale era stato riprodotto il cortile Boschi così come era negli Anni ’50. «Vorremmo fare capire cosa ci sta dietro a questo presepio – commenta la coppia sui social -. Non è solo la passione di due persone, o la voglia di aiutare il prossimo, o l’obiettivo di tramandare le tradizioni e la magia nei bambini. Qui c'è l’impegno costante di Andrea, meccanico, che si ingegna a creare meccanismi, arredi, oggetti, che dopo il lavoro passa ore con il capo chino a lavorare al presepio. Ogni danno costa sere a ripararlo, ogni casa costa mesi di lavoro: il maglio 6 mesi, la piazza 8 mesi, la botte 1 anno di lavoro».
«Abbiamo costruito quel presepio immaginandolo finito – concludono - perché non si poteva più smontare o riaprire, perché è costruito su misura per quella botte e incastrato in essa. Ora per rimediare al danno dovremo smontare tutto, con la conseguenza di dover rifare tutto da capo, pure il tetto rotto nel rubare gli oggetti».