Lievitano le spese legali del Comune di Urgnano, l'opposizione critica: «Troppo litigioso»
Nel bilancio la voce è passata da 21 mila a 132 mila euro, ma l'assessore ed ex sindaco Epizoi ribatte sostenendo che il Comune è costretto a difendersi
L'ultima seduta del consiglio comunale di Urgnano è stata un po' movimentata: ad accendere gli animi è stata la discussione sulla variazione al bilancio di previsione 2021, la quarta finora, che ha visto lo stanziamento di altri 18 mila euro per la voce «spese per liti», ovvero le spese legali che l'Amministrazione deve sostenere per dei contenziosi.
Alla fine la modifica è passata con il voto favorevole della maggioranza "Guardare oltre", contrario delle minoranze di Lega-FdI e Volto civico, mentre "Rinnoviamo Urgnano-Basella" si è astenuta. All'inizio, le risorse stanziate per le spese legali ammontavano a 21 mila euro: una cifra che, dopo quattro variazioni di bilancio e l'ultima aggiunta, è arrivata a 132 mila euro. Contrarietà rispetto a questo fatto è stata appunto manifestata dal gruppo Lega-FdI, con la consigliera Cinzia Testa che ha accusato la giunta di «superficialità» e «incapacità di fare previsioni a breve termine», nel contesto di un'opposizione che ritiene il Comune abbia un'eccessiva litigiosità, che lo porterebbe ad arrivare alle vie legali. Oltre a questo, il voto contro è stato anche per l'aumento delle indennità, deciso per delibera dalla giunta appena insediata.
Per conto della maggioranza ha risposto l'assessore al Bilancio ed ex sindaco, Efrem Epizoi, sostenendo che «non ha alcun senso accusare il Comune di troppa litigiosità, in quanto difficilmente è parte attiva in una lite, ma è costretto invece a difendersi da azioni che vengono dall'esterno, passando per diversi gradi di giudizio». In pratica, se i costi giudiziari sono aumentati, lo si dovrebbe ai soggetti che portano in tribunale il Comune, non a quest'ultimo. Per quanto riguarda le indennità, Epizoi ha commentato: «Fa sorridere che la vostra parte politica in Parlamento abbia chiesto indennità più congrue per sindaci e assessori, mentre in Consiglio comunale ci si opponga a un normale adeguamento di legge».
Per quanto riguarda le altre voci, altri 87 mila euro provenienti da Regione Lombardia sono stati destinati al patrimonio pubblico, mentre altri 85 mila euro sono andati alle rette di frequenza dell'asilo nido comunale, che si sommano ai 132 mila previsti nella fase iniziale. Quest'ultima azione è stata determinata dall'aumento delle iscrizioni, in seguito all'allentarsi delle restrizioni Covid.