Matteo Pessina e le 100 presenze da raggiungere con la Dea per chiudere i conti col Milan
La seconda parte della stagione sarà molto importante per l'ex rossonero. Tutto gira intorno a una clausola contrattuale siglata al momento del suo acquisto
di Fabio Gennari
La notizia era uscita in estate, ma adesso che metà della stagione è già andata in archivio e tra pochi giorni iniziano le gare dopo il giro di boa è giusto fare un paio di conti e ricordare come stanno le cose. Matteo Pessina, centrocampista nerazzurro cresciuto nel Milan, ha finora collezionato 75 presenze con l'Atalanta e a quota 100 scatta un'opzione di mercato che trasformerà l'acquisto da parte della Dea in un clamoroso capolavoro di mercato.
Oggi il Milan vanta un'opzione che vale il 50% di guadagno sulla rivendita del giocatore: praticamente, se la Dea lo cedesse sarebbe poi costretta a versare metà dell'importo incassato ai rossoneri. C'è però una clausola che fa saltare il banco, perché a 100 presenze questa opzione viene cancellata e con 2 milioni di euro di bonus da versare al Milan il cartellino di Pessina diventa tutto dei nerazzurri. Considerando la valutazione iniziale (1 milione nell'operazione che ha portato Conti al Milan), il Campione d'Europa dei bergamaschi sarà costato in tutto 3 milioni di euro.
Il problema, tuttavia, è aritmetico. Pessina è arrivato a 75 presenze con l'Atalanta, gliene mancano quindi 25 per raggiungere il traguardo e in calendario la Dea ne ha di sicure, a oggi, solo 22: le 19 di campionato, la doppia sfida di Europa League con l'Olympiacos e quella di Coppa Italia con il Venezia. Per arrivare a quota 100 Pessina dovrebbe sempre scendere in campo e sperare che poi l'Atalanta passi qualche turno in Coppa Italia e in Europa League.
A causa del problema muscolare accusato con il Milan, Pessina ha finora saltato sei gare per infortunio (quattro in campionato e due in Champions), oltre a tre per scelta tecnica (Salernitana, Roma e Genoa). Con queste presenze, il ragazzo sarebbe stato molto più vicino a quota 100, ma ormai bisogna guardare avanti e puntare al bersaglio grosso: indipendentemente dalle scelte di Gasperini per il futuro, uno come Pessina (tra l'altro nel giro della Nazionale) è meglio averlo tutto di proprietà per valutarne poi la posizioni con le mani libere da qualsiasi vincolo.