Aumenti per le pensioni da 25 euro in su: 200mila i bergamaschi interessati dal provvedimento
Rivalutazione dell'1,7 per cento degli assegni a causa dell'inflazione, meno tasse con il taglio dell'Irpef
A causa dell'inflazione, le pensioni saranno rivalutate dell'1,7 per cento, con adeguamento pieno al 100 per cento degli assegni fino a quattro volte il minimo (ovvero 2.062 euro): qui in Bergamasca saranno ben 200mila le persone interessate da questo provvedimento, con aumenti che andranno dai 25 euro in su.
Adeguamento delle pensioni: in cosa consiste
L’Inps ha chiarito che, nei primi tre mesi del 2022, l’aumento sarà dell’1,6 per cento e poi in primavera ci sarà il conguaglio della differenza. Tre gli scaglioni percentuali, con un meccanismo simile a quello dell’Irpef: rivalutazione al 100 per cento per gli assegni fino a 2.062 euro, al 90 per cento per gli assegni tra quattro e cinque volte il minimo (tra 2.062 e 2.578 euro), al 75 per cento per la quota di assegni oltre cinque volte il minimo (più di 2.578 euro).
In pratica, secondo le stime Inps, le pensioni da 1.500 euro al mese lordi salgono di 25 euro, quelle da 2mila euro ricevono 34 euro in più, gli assegni da 2.500 euro aggiungono altri 42 euro e via di questo passo, con importi maggiorati con criterio progressivo.
Tasse e taglio dell'Irpef
Anche per le tasse ci sono novità positive per i pensionati, grazie al taglio dell’Irpef deciso dal governo e alla modifica di aliquote, scaglioni e detrazioni: si calcolano guadagni medi di 178 euro l’anno.
La riforma premierà soprattutto le pensioni medio-alte, con un risparmio massimo di 697 euro all’anno per una pensione di 48mila euro, benefici tra 500 e 700 euro per la fascia tra 40 e 60mila euro e risparmi di 200 euro per la fascia sotto i 18mila euro. Capitolo flessibilità in uscita: viene archiviata dopo tre anni quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi) e si passa a quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi), una misura transitoria che potrebbe interessare oltre 10mila lavoratori nel 2022, con le prime uscite a maggio e agosto; confermati per il 2022 l’Ape sociale (anticipo pensionistico a 63 anni), allargata a più mansioni gravose (da 15 a 23 categorie) e l’opzione donna, canale di uscita anticipata per le lavoratrici dipendenti e autonome che hanno compiuto, rispettivamente, 58 o 59 anni nel 2021 e hanno 35 anni di contributi.
Soddisfazione per le misure è stata espressa dai sindacati dei pensionati della nostra provincia, Spi Cgil e Fnp Cisl Bergamo: «Finalmente dopo dieci anni si torna a parlare di recupero del costo della vita nelle pensioni» ha detto Augusta Passera, segretaria generale per Spi Cgil, mentre Caterina Delasa di Fnp Cisl ha dichiarato: «Tutti i pensionati ora avranno qualcosa in più con questo nuovo metodo, a partire da 25 euro in più. Alcuni ne risentiranno di più, altri di meno in base alle fasce, ma dobbiamo tenerci stretta l’unica rivalutazione che abbiamo ottenuto in tanti anni. La platea dei 200mila bergamaschi interessati può ritenersi soddisfatta».