Verso Udinese-Atalanta, altri casi tra i friulani e tanti dubbi: ancora non si sa se si giocherà
Sempre più complicato pensare che al Friuli possa davvero andare in scena la gara contro i bianconeri, che hanno ben 15 positivi. Eppure il nuovo protocollo...
di Fabio Gennari
La verità è che ancora non ci sono certezze in merito alla disputa o meno di Udinese-Atalanta. Certamente i friulani vivono una situazione molto delicata, non ci sono biglietti in vendita della partita e sul sito ufficiale della società bianconera ieri sera è stato scritto che sono emerse ulteriori positività: in questo momento la formazione di mister Cioffi ha numeri ridotti al minimo, i membri del gruppo squadra attualmente positivi e dunque in isolamento sono 15, con 12 calciatori e 3 componenti dello staff coinvolti.
Con una precedente comunicazione del 5 gennaio, l'Udinese aveva specificato che la Asl friulana di riferimento aveva disposto «per tutti i detti soggetti è stato, altresì, disposto il divieto di esercitare sport di squadra di contatto, dal 5 gennaio al 9 gennaio 2022». Una situazione decisamente complicata, che cozza in modo evidente con il protocollo della Lega Calcio (quello dei 13 calciatori negativi, compreso un portiere, nati entro il 31-12-2003), ribadito con forza da un comunicato di ieri sera in cui si ribadisce con fiducia che si va avanti. In sostanza, la domanda è: ci sono o non ci sono 13 giocatori negativi da mandare allo stadio per affrontare l'Atalanta?
La sensazione è che non si voglia forzare la mano in vista dell'incontro con il Governo di mercoledì prossimo, una situazione che cozza in modo netto con il protocollo citato. Per questo tutto è ancora in bilico. Eppure il protocollo è chiaro: se l'Udinese non ha 13 negativi da poter schierare si rinvia, altrimenti è giusto andare in campo. E con 25 giocatori in lista più i giovani della Primavera che, da regolamento, sono considerati "arruolabili", non si capisce perché ancora tutto sia in dubbio.
Per oggi (8 gennaio) l'Atalanta ha in programma la rifinitura, successivamente ci sarà la partenza per il Friuli dove (salvo sorprese dell'ultim'ora) domani andrà in scena lo stesso teatrino che si è visto con il Torino. Se davvero l'Udinese non si presenterà, i nerazzurri arriveranno alla Dacia Arena, svolgeranno un allenamento attendendo per 45' minuti il fischio finale del direttore di gara Fabbri per poi fare ritorno a Bergamo con due partite non giocate su due in programma. Una situazione davvero incredibile.