Il film da vedere nel weekend "American Sniper", è già leggenda
Regia: Clint Eastwood.
Cast: Bradley Cooper, Sienna Miller, Kyle Gallner, Max Charles, Luke Grimes, Sam Jaeger, Jake McDorman, Cory Hardrict, Navid Negahban, Brian Hallisay, Eric Close, Eric Ladin, Keir O'Donnell, Jonathan Groff, Luis Jose Lopez.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: UCI Cinemas Curno, Multisala Conca Verde (Longuelo), Multisala Il Borgo (Romano di Lombardia), Ariston Multisala (Treviglio).
Quando hai un dono devi metterlo al servizio degli altri. Una massima più che condivisibile tranne – probabilmente – nel caso di Chris, abilissimo a colpire i tori nel suo amato Texas. Tiratore di grande talento, decide di mettere questa sua qualità al servizio dell’esercito, arruolandosi nel 1999 nelle forze armate statunitensi. Con la forza di volontà e ricordando sempre le parole di suo padre, che lo definiva “pastore di gregge”, diventa una vera e propria leggenda vivente, raggiungendo il 100% di precisione. Un morto per ogni colpo, per un totale di centosettanta uomini uccisi. Ma la sua vita non si conclude sul campo di battaglia e, come in un bel racconto di Hemingway, decide di ritornare a casa. Dove la guerra del Golfo è un fardello pesante con cui convivere.
È da diversi anni che Clint Eastwood, simbolo di una certa Hollywood, prova a mettere ordine nella storia americana con i suoi film. La guerra in Iraq in questo caso è un ottimo campo di battaglia per i suoi personaggi e le sue convinzioni. A ogni passo del film Eastwood sembra chiedersi (e soprattutto chiederci) cosa provare di fronte a un evento tanto irrazionale e assurdo. Il rischio di un film come American Sniper, come è stato variamente argomentato da molti spettatori poco attenti, è quello di costruire una sorta di racconto mitico dell’assassino, una specie di monumento alle azioni belliche realizzate dagli Stati Uniti. Non siamo allora di fronte a un film che, come forse si potrebbe pensare, ci racconta di un eroe che spara ai terroristi per salvaguardare la bandiera a stelle e strisce. Chris, lo racconta bene al figlio in uno dei momenti più empatici di tutto il film, sa molto bene che sparare a un uomo ha delle conseguenze molto gravi, per tutti.
Uno dei film più famosi di Eastwood, Un mondo perfetto, metteva l’uno di fronte all’altro un fuggitivo e un detective, con il secondo che finiva per provare una sorta di pietosa simpatia per il primo. E American Sniper non va molto lontano, salvo che questa volta il regista interroga direttamente lo spettatore, chiedendo di emettere un giudizio (o di astenersi dal farlo) nei confronti del suo protagonista. Sì, perché per una volta non siamo di fronte a un uomo-macchina che, accecato dall’ira e da un odio indiscriminato, colpisce alla cieca tutto ciò che si muove sotto i suoi occhi. Chris sa ragionare, agire, cogliere le sfumature e assumere su di sé il peso di una colpa forse troppo grande, ammettendo le proprie responsabilità senza remissioni. Nel complesso si tratta dunque di un film notevole che, soprattutto in questi giorni, assume un valore aggiunto per la capacità di non opporre in maniera diretta il bianco e il nero.
Due note su Clint Eastwood. Americano fino al midollo dal 1930, Clint Eastwood è stato prima di tutto un attore di grande immagine e fortuna, lavorando con registi di talento e capacità indiscusse. Su tutti, ricordiamo il connubio con Sergio Leone, che lo ha voluto protagonista nella fortunata trilogia in cui il cineasta italiano fornisce la sua interpretazione del western moderno. Approdato alla realizzazione di lungometraggi a partire dal 1971, Eastwood ha vinto due volte il premio Oscar per la miglior regia. Fra gli altri segnaliamo lo struggente I ponti di Madison County (1995), interpretato dallo stesso Eastwood insieme a una straordinaria Meryl Streep. Notevole, in tempi più recenti, lo spesso dimenticato Lettere da Iwo Jima (2006), in cui il regista si lancia nel pericoloso territorio della Guerra del Pacifico e ne esce a testa alta; fra i suoi ultimi lavori l’interessante J. Edgar (2011), con Leonardo di Caprio a interpretare la vicenda del capo dell’FBI J. Edgar Hoover.