contestazione

Baccano e oggetti infiammati lanciati dalle finestre, protesta dei detenuti in via Gleno

Si sarebbe trattato di una sorta di “forma di solidarietà” verso l’ex deputata radicale Bernardini, in sciopero della fame contro il sovraffollamento delle carceri

Baccano e oggetti infiammati lanciati dalle finestre, protesta dei detenuti in via Gleno
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Quindici minuti di baccano e di lanci di oggetti che prima sono stati infiammati e poi gettati dalle finestre: è la protesta messa in atto ieri (mercoledì 19 gennaio) dai detenuti del carcere di via Gleno.

Secondo quanto riporta Corriere Bergamo la contestazione avrebbe coinvolto una sola sezione del penitenziario e sarebbe una sorta di “forma di solidarietà” verso l’ex deputata del Partito Radicale Rita Bernardini, in sciopero della fame contro il problema del sovraffollamento delle carceri.

Una criticità che, negli ultimi due anni, è strettamente connessa all’emergenza Covid: a Bergamo ci sarebbero oltre 500 detenuti, mentre i posti disponibili sarebbero 315. La diffusione dei contagi ha quindi richiesto la riapertura di una sezione dedicata a chi è positivo.

In passato chi era contagiato dal virus veniva trasferito per l’isolamento a Milano, a Bollate o San Vittore, carceri che però ora sono messi in crisi dal diffondersi dei focolai. Così si è deciso di non spostare alcun positivo da via Gleno. Nel complesso in carcere a Bergamo sono 60 i detenuti in isolamento, la maggior parte non ha sintomi, nessuno ha sviluppato la malattia in forma grave.

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