La riunione fuori dal Baretto e i 95' minuti da urlo al Gewiss: spiragli di vera Curva Nord
Ci sono segnali importanti in vista del futuro, la Pisani sta tornando quella dei giorni migliori e nelle intenzioni di tanti "ragazzi" c'è la voglia di ripartire
di Fabio Gennari
Lo stadio di Bergamo, finalmente, è tornato a essere una bolgia. Non come ai vecchi tempi, per il momento ancora senza lanciacori che per tutta la partita stanno nelle tre torrette a coordinare le operazioni e pure senza striscioni identificativi. Ma la Curva Pisani ha trascinato la Dea in una sfida complicatissima come quella contro la Juventus e i segnali per il futuro sono incoraggianti. Come, e forse più, di quelli che arrivano dal campo da parte dei ragazzi di Gasperini.
Il pomeriggio dei tifosi era iniziato intorno alle 16 con una riunione "pubblica" fuori dal baretto. Alcuni esponenti già conosciuti dal pubblico "curvaiolo" hanno parlato della voglia di riorganizzarsi e nelle prossime settimane, complice anche il ritorno a una capienza almeno al 75 per cento (dovrebbe avvenire da Atalanta-Sampdoria del 28 febbraio), c'è l'intenzione da parte di parecchi tifosi di rientrare allo stadio per dare ulteriore spinta. Non sarà una cosa semplice e immediata, ma la voglia, espressa a più riprese, è quella di ripartire da zero e tornare grandi.
Lo striscione esposto all'esterno della Curva Morosini, come si vede dallo stile dei caratteri utilizzati, non è il solito che eravamo abituati a vedere. Il messaggio però è chiaro, si parla di unione e di «tifo che esploderà», riproponendo la parte di un coro che chi ha un po' di storia della Nord sulle spalle conosce perfettamente. La sensazione è che questa riunione abbia finalmente messo un punto per la ripartenza dopo settimane in cui non si sapeva bene se e cosa stava (ri)nascendo.
Il popolo della Nord ha risposto alla grande dentro lo stadio, i segnali di quanto la voglia di sostenere la squadra sia forte non sono mancati e adesso che è stato dimostrato come durante la partita ci siano la capacità e la voglia di sostenere tutto come ai bei tempi si tratta di organizzarsi per gestire i novanta minuti di sostegno con i ritmi giusti e una proposta canora che supporti la squadra dall'inizio alla fine. I giocatori in campo, a più riprese, hanno fatto capire di sentirsi addosso la passione del pubblico: questo particolare sarà decisivo nelle prossime settimane.