Al Papa Giovanni incredibile scambio di bambine in culla. Le scuse dell'ospedale
Una delle due mamme si era accorta che qualcosa non andava: i capelli della sua piccola erano più scuri di quel che ricordava
Ad accorgersi che qualcosa non andava era stata la mamma che, all’indomani del parto, aveva notato come il colore dei capelli della sua bimba fosse troppo scuro rispetto a quando l’aveva per la prima volta presa tra le braccia. Ma a togliere ogni dubbio è stata una telefonata arrivata a tarda sera dall’ospedale Papa Giovanni XXIII, quando la coppia di neogenitori era già tornata a casa: la bimba che gli era stata affidata non era loro figlia, era avvenuto uno scambio in culla.
La sfortunata vicenda ha come protagonisti una coppia di genitori residenti in provincia che, lo scorso fine settimana, si era recata all’ospedale di Bergamo per far nascere i propri figli; una coppia di gemelli, un maschio e una femmina. Come raccontato dalla neomamma, lei stessa aveva chiesto spiegazioni il giorno dopo il parto, notando i colori diversi della bimba, ma il personale sanitario l’aveva rassicurata spiegando che i neonati cambiano aspetto in poco tempo.
Martedì pomeriggio i genitori erano stati dimessi, ma la sera stessa è arrivata una telefonata dall’ospedale di Bergamo per chiedere di controllare il braccialettino che la bimba indossava nel momento in cui erano tornati a casa. Il bracciale, che fortunatamente era stato conservato per ricordo, riportava il nome di un’altra piccola, nata al Papa Giovanni più o meno nello stesso orario.
Chiusa la telefonata i due genitori si sono precipitati in ospedale, dove hanno incontrato la mamma che aveva accudito la loro bambina. «Non siamo arrabbiati – hanno detto a L’Eco di Bergamo - siamo semplicemente sotto choc. Errare è umano, speriamo che incidenti simili non capitino più».
Ad attenderli martedì notte c’era anche il personale ospedaliero, che si è scusato per quanto avvenuto. Il Papa Giovanni, attraverso una nota, ha spiegato che l’errore è imputabile al fatto che le due bimbe sono nate a poche ore di distanza l’una dall’altra, hanno un peso simile, così come lo è la loro storia clinica. Inoltre, pare che non sia stato verificato il braccialetto che identifica la mamma e il neonato.
Una situazione eccezionale, che non si era mai verificata prima a Bergamo, nonostante in ospedale nascano più di 4 mila bambini ogni anno. Fortunatamente, lo scambio delle due bambine non ha avuto conseguenze dal punto di vista clinico. In ogni caso, per ricostruire quanto accaduto, è stata istituita una commissione interna alla struttura sanitaria.