Raccolta di beni per l'Ucraina, la Provincia: «Aperti canali con Polonia, Romania e Moldavia»
Via Tasso si è assunto il compito di garantir raccolta, stoccaggio e consegna degli aiuti. Effettuato oggi un sopralluogo
La raccolta, lo stoccaggio e la consegna dei beni di prima necessità alla popolazione ucraina verrà supportata dalla Provincia di Bergamo, che a tal proposito ha «aperto diversi canali istituzionali verso la Polonia, la Romania e la Moldavia».
Lo ha annunciato il presidente Pasquale Gandolfi, al termine di un sopralluogo effettuato nel magazzino in cui l’associazione Zlaghoda sta raccogliendo vestiti, farmaci, medicinali e cibo in scatola a lunga conservazione. La mole di materiale donato dai bergamaschi è stata tale che l’associazione ha dovuto interrompere fino a lunedì (7 marzo) la raccolta di aiuti umanitari. Una sospensione temporanea, utile per organizzare una logistica adeguata per far sì che i beni arrivino a destinazione in tempo.
Il tavolo di crisi aperto in Prefettura ha condiviso una serie di azioni nell’ottica di gestire al meglio l’aiuto della comunità bergamasca al popolo ucraino e la Provincia si è assunta l’onere di strutturare l’azione di raccolta dei beni per evitare che vadano sprecati o dispersi.
«Ho istituito un tavolo ad hoc coordinato dal consigliere provinciale con delega all’Associazionismo Damiano Amaglio, affiancato dal consigliere con delega alla Protezione civile Massimo Cocchi e dalla consigliera delegata alle Politiche sociali Romina Russo – spiega Gandolfi -. Insieme alla comunità ucraina, alla Protezione civile, al mondo dell’associazionismo cercheremo di valorizzare al meglio la generosità dei bergamaschi. L’obiettivo è garantire che quanto raccolto arrivi concretamente a destinazione, sia alle frontiere sia in territorio ucraino, anche attraverso l'aiuto delle associazioni non governative riconosciute, utilizzando i cosiddetti "corridoi verdi" di accesso in Ucraina».
«Abbiamo voluto conoscere quanto stanno facendo gli amici ucraini per i loro fratelli in difficoltà e riconosciamo un impegno straordinario – aggiunge il consigliere Amaglio -. L’onda di generosità, tuttavia, sta montando oltre le loro capacità gestionali e crediamo che l’azione della Provincia possa dare loro respiro e forza. È stata una mattinata di confronto preziosa e costruttiva; insieme riusciremo a essere concretamente utili ed efficaci».
Al sopralluogo hanno partecipato anche il consigliere Massimo Cocchi, il comandante della caserma dei carabinieri di Curno Bruno Tanieli, il direttore dell'ufficio per la pastorale dei migranti don Sergio Gamberoni e la presidente dell'associazione Zlaghoda Vyshnevska Yaroslava.
«Siamo ancora in attesa di ricevere precise indicazioni tecniche dai vertici nazionali, ma la rete del volontario della Protezione civile si sta già organizzando per dare riposta alla rete di aiuto nata in questi giorni – specifica Cocchi -. Il nostro compito sarà quello di dare certezza, concretezza e una necessaria organizzazione alle diverse forme di raccolta che già sono state attivate in forma spontanea dal grande cuore dei bergamaschi».
Il presidente Gandolfi invita i bergamaschi a non portare, per il momento, vestiario al punto di raccolta di Curno: «Ne é stato già raccolto in abbondanza, oggi quello che realmente serve alla popolazione ucraina sono coperte, sacchi a pelo e cibo a lunga conservazione».