La Bottega in Borgo Santa Caterina L'eccellenza dei sapori di una volta
Tutto è iniziato grazie all'amore per il food. Giacomo Tirloni, 26 anni, e Alessio Cascino, 22 anni, si conoscono nella cucina di un ristorante, a Parigi. Poi ad Alessio viene offerta la gestione del ristorante Maffeis in Piazza delle Erbe a Verona, a cui segue dunque il rientro in Italia. In realtà, la città di Romeo e Giulietta è solo una tappa temporanea nella vita professionale del giovane chef, perché presto il cuore lo porta proprio qui, a Bergamo. Con Giacomo, grande amico e collega, decide allora di aprire un piccolo ristorante che ha come caposaldo fondamentale l’incondizionato amore per la convivialità.
La Bottega, in Borgo Santa Caterina 84, è infatti prima di tutto un luogo per l'anima. Uno spazio misurato, piccolo eppur con tutto il necessario, curato nei minimi dettagli, studiato proprio per rievocare l'essenza stessa del suo nome: una bottega, «come quelle di una volta, come le drogherie dove si recavano i nostri nonni a fare la spesa». Dopo l'elegante bancone della caffetteria, ecco allora una vetrina dove fanno bella mostra di sé prodotti italiani ed europei, tutti di altissima qualità: dai prosciutti Sant'Ilario e San Daniele al prosciutto d'agnello da latte di 36 mesi, dal Blu di Bufala, un formaggio erborinato tipico di Bergamo e prodotto a Cologno al Serio, al Salame di Felino, dal francese foie gras d'anatra del Périgord allo spagnolo Queso Canal Curado, un formaggio di latte ovino, e l'eccezionale Lardo di Patanegra. Ogni alimento è appeso o adagiato in bella vista in questa vetrina, che riempie con eleganza lo spazio, con il soffitto a botte intonacato di bianco e una piccola nicchia di mattoni rossi.
«Questo è un luogo dove rilassarsi e sentirsi a casa – racconta Giacomo, di Ghisalba – qui puoi cenare con piatti cucinati solo con ottime materie prime, oppure sederti e stare qui solo per stare in compagnia. E dopo un po' di tempo che frequenti La Bottega, se i gestori sono troppo occupati a servire, il caffè puoi anche preparartelo tu, proprio come fossi a casa tua. Il nostro locale, innanzitutto, vuole essere un punto di riferimento». Testimone di questa filosofia, nell'unica saletta del locale c'è un grande tavolo in legno teak da dieci coperti, che ospita persone che non si conoscono tra di loro. Un modo per creare sinergia e dialogo. Nel locale ci sono poi altri quattro tavolini, per due persone, ma la filosofia di base resta sempre quella dell'incontro.
Appesi alle pareti spiccano i singolari quadri della Galleria d'Arte Marco Fioretti, che alla Bottega ha fornito dei vassoi risalenti alla metà del Novecento, per servire dolci e caffè: tra gli altri, si fanno notare quello della Cedrata Tassoni e il vassoio firmato dall'Acqua Bracca.
«Ora vogliamo tornare a cucinare il brasato e l'arrosto come lo facevano le nonne: lunghe cotture, a bassa temperatura – conclude Giacomo, sorridendo -. Utilizzeremo le tecniche moderne, quindi cucineremo le carni sottovuoto per mantenere inalterate tutte le proprietà e, allo stesso tempo, recuperare i sapori di una volta».
La Bottega è aperta sette giorni su sette, dalle otto del mattino fino alle 23. Un luogo che consigliamo fin dalla prima colazione, per iniziare la giornata con squisite brioches alla crema!