la nomina

Ospedale di Romano di Lombardia, Sandra Ferraris nuova direttrice di Anestesia e Rianimazione

Prende il posto di Domenico Nevone, storico primario andato in pensione a giugno dell'anno scorso

Ospedale di Romano di Lombardia, Sandra Ferraris nuova direttrice di Anestesia e Rianimazione
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La dottoressa Sandra Ferraris, già facente funzioni da giugno (dopo il pensionamento del primario storico, Domenico Nevone) è la nuova direttrice del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Romano di Lombardia.

La dottoressa Ferraris, 62 anni, nata a Mathi in provincia di Torino, si è laureata in medicina e chirurgia all’Università degli studi di Milano, specializzandosi in anestesia, rianimazione, terapia intensiva e terapia del dolore. Ha iniziato la propria carriera lavorando all’ospedale di Sesto San Giovanni dal 1988 al 1996, per poi proseguire come dirigente medico all’ospedale Morelli di Sondalo (1996-1999), al Besta di Milano (2000-2002), al Sacco (2002-2005) e raggiungere l’allora Azienda ospedaliera di Treviglio.

Qui ha maturato una lunga esperienza nella gestione del paziente critico intraospedaliero, nell’attività anestesiologica, di parto analgesia, concentrando prevalentemente il suo operato in terapia intensiva, fino al trasferimento a Romano di Lombardia a giugno dell’anno scorso. Durante l’emergenza Covid ha prestato servizio, in supporto ai colleghi delle altre aziende, nell’ospedale alla Fiera di Bergamo e in quello di Perugia.

«La dottoressa Ferraris si è già dimostrata una risorsa preziosa per la nostra azienda – commenta il direttore generale Peter Assembergs –. La commissione, questa volta, mi ha proposto la nomina di un “interno”: sono molto orgoglioso che sia stato riconosciuto il suo percorso professionale».

«Ho iniziato la mia attività lavorativa in questa Azienda ospedaliera nel 2005 – spiega Sandra Ferraris -. A giugno 2021 mi è stato proposto il trasferimento all’ospedale di Romano di Lombardia. Ho cominciato così a conoscerlo, non solo strutturalmente, ma anche e soprattutto per le sue eccellenze, le sue potenzialità, nelle professionalità e nel suo spirito di accoglienza e di accudimento. Ringrazio il direttore generale per la preziosa opportunità e per la fiducia accordatami. Cercherò di migliorarmi, di stimolare sempre più le attività multidisciplinari perché reputo che lo spirito di gruppo sia vincente nel raggiungimento di obiettivi, progetti e crescita professionale».

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