Guerra ai muri delle Ferrovie, le minoranze chiedono chiarimenti (perché non a Regione?)
Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Bergamo Ideale e Cinque stelle ottengono la convocazione di un consiglio straordinario. Ma gli interlocutori dovrebbero essere Rfi e Pirellone
Il raddoppio della linea ferroviaria Montello-Ponte San Pietro e la realizzazione del nuovo tracciato che collegherà Bergamo all’aeroporto di Orio al Serio hanno unito gli abitanti dei quartieri di Boccaleone e di San Tomaso ai residenti di Mozzo e Curno, tutti concordi nel bocciare i progetti previsti attualmente.
La richiesta avanzata più volte a Rfi, Rete Ferroviaria Italiana, a Regione Lombardia e alle altre istituzioni coinvolte, non è quella di bloccare le due opere pubbliche, bensì di rivederne i piani, per evitare che abbiano un impatto negativo sulla qualità della vita dei cittadini.
L’appello ha avuto una grande eco, tanto da essere raccolto da tutti i gruppi politici dell’opposizione che siedono a Palazzo Frizzoni. Attraverso un comunicato stampa, il capogruppo del Carroccio Enrico Facoetti ha fatto sapere che Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Bergamo Ideale e Cinque stelle hanno chiesto compatti al Comune di convocare urgentemente un consiglio straordinario per discutere delle due infrastrutture. Un’istanza accolta dall’Amministrazione, che ha programmato la seduta lunedì prossimo (21 marzo) alle 18.
«Riguardo al collegamento veloce Bergamo-Dalmine si sono avute notizie sui media ma nulla di formalmente strutturato è stato relazionato in Consiglio dove, a spizzichi e bocconi, dietro precise richieste dell’opposizione, ci sono state risposte vaghe e attendiste – si legge nella nota -. È inaccettabile che su queste grandi infrastrutture, che impiegheranno ingenti capitali anche del Pnrr (170 milioni per la Orio-Bergamo e 80 milioni per la Brt) e che avranno grande impatto sulla cittadinanza, non si sia mai potuta realizzare una discussione consiliare documentata, specifica e approfondita. Soprattutto, fino ad ora non è stata data l’opportunità di chiarire in sede ufficiale la posizione della minoranza e dei singoli consiglieri».
Da qui la richiesta delle opposizioni a un confronto «serio, completo e in tempi rapidi, prima che sia troppo tardi per prendere decisioni giuste, equilibrate e quanto più possibile condivise con tutti i cittadini, spesso ignorati da questa Amministrazione».
Nella richiesta delle opposizioni c’è però una contraddizione: per quanto un dibattito interno a Palazzo Frizzoni possa essere di stimolo per analizzare proposte alternative, per modificare i progetti di entrambe le infrastrutture è necessario sedersi a un tavolo e interloquire anche con Rfi e con Regione Lombardia. Peccato però che il Pirellone e l’assessore regionale alle Infrastrutture, la leghista Claudia Maria Terzi, in tutti questi mesi abbiano fatto “muro” alle richieste dei cittadini che, a Bergamo, pare siano sostenuti dal centrodestra.