Bper chiude la filiale: dopo Casnigo anche Cazzano Sant'Andrea rimane senza banca
Dal prossimo 20 maggio l'istituto toglierà l'unico sportello presente nel paese. Cittadini e commercianti sul piede di guerra
di Giambattista Gherardi
I cittadini di Cazzano Sant'Andrea perderanno a breve un importante servizio. La Direzione Generale di Bper Banca ha infatti annunciato, a partire dal 20 maggio, la chiusura della filiale presente da anni in paese, rilevata lo scorso anno da Ubi Banca dopo che quest’ultima è stata assorbita da Intesa Sanpaolo. La notizia è trapelata in questi giorni e trova conferma nel piano complessivo diramato dall’istituto di credito, che ha creato non pochi malumori anche in altre zone d’Italia, come nel Ferrarese, dove è prevista la chiusura di sette sportelli.
La filiale di Cazzano ha sede nell’antica Cà Manì, storico stabile affacciato sull’omonimo parco comunale, che ospita anche la Biblioteca e il piccolo museo etnografico “Il nostro passato”. Anni fa la banca era dislocata, quale sportello periferico della Banca Popolare di Bergamo, presso il Tappetificio Nazionale Pietro Radici. In paese era inoltre presente, a pochi passi da Oratorio e Ufficio Postale, una filiale di Unicredit (ex Banca Crt), poi chiusa.
La filiale di Cazzano costituisce un polo importante per la comunità di Cazzano, anche per la posizione strategica che la vede collocata in prossimità di scuole, farmacia, nido, ambulatorio medico e fermata bus, ma anche vicina a un negozio di alimentari, a un’edicola cartoleria e alla casetta dell’acqua di prossima installazione. A tutto questo, si aggiungono la vicinanza della fermata dei bus Sab che servono Val Gandino e Valle Seriana e un trend di crescita di Cazzano quale zona residenziale per giovani famiglie. I commercianti hanno ricevuto la notizia della chiusura lo scorso 14 marzo, nel corso di una riunione in municipio. Ironia della sorte, il sindaco Sergio Spampatti nella vita è direttore di filiale di Bper Banca in un comune della Bergamasca (in totale sono 82 gli sportelli Bper nella nostra provincia), ma evidentemente non ha avuto voce alcuna nelle decisioni dell’istituto.
Per la Val Gandino, la chiusura di Bpera Cazzano si aggiunge a quella dello scorso anno (sempre a maggio) della filiale Intesa Sanpaolo di Casnigo. In pratica i due paesi (complessivamente contano quasi cinquemila abitanti) si ritrovano senza la disponibilità di sportelli bancari, con i correntisti costretti a migrare (per Bper) alle filiali di Gandino e Leffe e (per Intesa) a Vertova. A Casnigo la mobilitazione popolare (con tanto di raccolta firme promossa dai commercianti) aveva coinvolto anche l’Amministrazione comunale, ma senza di fatto ottenere significativi risultati. Il bancomat mantenuto operativo crea infatti continui disservizi, vedendo esaurita ogni volte in poche ore la disponibilità di contanti.
Più complessivamente, a dettare legge è il risiko bancario degli ultimi anni e la concorrenza (cui tutti contribuiamo) delle nuove tecnologie, con app e servizi online che rendono sempre più diffusi i pagamenti elettronici. A “presidiare” il territorio con servizi di sportello finiscono per essere gli esercenti (principalmente tabaccai ed edicole) che propongono servizi di pagamento sostituivi per bollettini postali e simili. Addirittura c’è chi paventa (studio di Temenos, società di software bancari quotata alla Borsa di Zurigo) l’estinzione di fatto degli sportelli bancari nei prossimi cinque anni. Probabilmente uno scenario estremo che difficilmente si verificherà, ma ahimè la strada sembra davvero tracciata.