«I cento bambini ucraini restano qui». Il coraggio di Rota Imagna e del suo sindaco
Il paese ha 910 abitanti e ogni giorno per l'accoglienza servono 4500 euro. Locatelli: «Mi fido di Stato e Regione, non è un salto nel buio»
di Paolo Aresi
Giovanni Locatelli è il sindaco di Rota Imagna, paese di novecento anime, a ventisei chilometri da Bergamo, all'ombra del Resegone. Di mestiere fa l’amministratore di condomini, i conti sa tenerli bene. Mercoledì 30 marzo, al vertice in prefettura per l’accoglienza dei bambini dall'Ucraina, ha dato la disponibilità della sua comunità, una disponibilità sorprendente.
Sindaco, cento bambini ospiti in un paese di poco più di novecento abitanti. Dovevano restare per qualche giorno, invece vi siete offerti di tenerli fino a quando l’emergenza non si concluderà. Non è troppo?
«No, non è troppo. Che cosa voleva fare, dividere questi ragazzini, magari dieci bambini in dieci comuni diversi? Così dopo tutti i traumi che hanno vissuto si sarebbero magari trovati separati dai loro migliori amici. No, è importante che stiano tutti insieme».
Sì, certo, è un ottimo motivo. Ma il Comune dovrà pagare, si tratta di 45 euro per bambino, al giorno. Moltiplicato per cento fa quattromila e cinquecento euro. In un mese sono...
«Sì, è vero, certo che costano. Dobbiamo pagare l’albergo, ma sappiamo bene che le risorse ci sono, abbiamo le spalle coperte. Ci sono risorse dello Stato e della Regione, per cui non si tratta di un salto nel buio. E poi ci sono anche aziende e persone che vogliono dare una mano».
Ma il bilancio del Comune di Rota su che cifra pareggia?
«Circa un milione e mezzo di euro. Ma, ripeto, mi fido di Stato e Regione e anche di chi si è offerto per dare una mano. Guardi, lo Stato aveva promesso dei contributi, dei ristori anche ai Comuni a causa della pandemia di Covid, devo dire che ha rispettato tutti gli impegni».
Chi si è offerto di darvi una mano?
«Le dico una piccola cosa. I bambini hanno bisogno del barbiere e il barbiere si è offerto gratuitamente. Hanno bisogno del dentista e due dentisti si sono offerti gratuitamente. E diverse persone vengono a chiedermi come possono aiutare. Lei non ha idea di quanto desiderio ci sia di fare del bene, di spendersi per una buona causa».
Lei è un sindaco coraggioso.
«Sono un sindaco realista, che cerca di non nascondersi dietro i regolamenti, che ha l’appoggio della sua comunità, del suo consiglio comunale. Sabato mattina dell’altra settimana abbiamo fatto la giunta, avevamo deciso che avremmo dato la nostra disponibilità, ma pensavamo che sarebbero passati comunque diversi giorni. Poi la sera alle sette ero in autostrada per Milano, andavo dalla mia compagna, e mi hanno chiamato per dirmi che i bambini sarebbero arrivati il giorno dopo, la domenica. Al casello ho girato e sono tornato indietro».
Diceva che tutta la comunità si sta impegnando.
«Sì, tutta la gente di Rota Imagna e della valle. Bisogna ricordare che ci sono anche i bambini ospiti di Bedulita oltre a quelli che stanno a Pontida. La valle è molto solidale. Quella sera di sabato in cui ho fatto dietro-front da Milano sono arrivati gli alpini a montare i letti mancanti nell’albergo, sono arrivate le signore delle famiglie a portare abiti e biancheria, tutti chiedevano che cosa potevano fare... Sì, c’è la volontà di tutti». (...)