Autostrada Bergamo-Treviglio, i cittadini critici: «Progetto dannoso e totalmente inutile»
Alle voci critiche si aggiunge anche quella del Comitato civico intercomunale “Cambiamola! Il diritto a una mobilità sostenibile”
La Bergamo-Treviglio, per il momento, sta raccogliendo più bocciature e voci critiche che consensi. Dopo la stroncatura espressa da Coldiretti, è arrivata anche quella del Comitato civico intercomunale “Cambiamola! Il diritto a una mobilità sostenibile”, che ha attaccato non soltanto il Pirellone, colpevole a suo dire di aver evitato per dieci anni qualsiasi discussione in merito, ma ha anche definito il progetto inconsistente.
«Siamo felici che Regione Lombardia faccia partire il progetto – sottolineano i cittadini in un comunicato -. Per dimostrare la pericolosità ambientale, l’enorme dispendio di soldi pubblici, la totale inutilità, basta il progetto. Fa sorridere il tentativo di agganciarlo alle Olimpiadi per fruire delle procedure semplificate che verranno applicate».
Il comitato, denunciando la paralisi del sistema viario bergamasco nell’ultimo decennio (la conferenza dei servizi si è chiusa nel 2012), chiede che Regione Lombardia sviluppi una soluzione alternativa a quella elaborata, per evitare sprechi di risorse pubbliche.
«Regione Lombardia si è ben tenuta lontana da avviare una fase di concertazione e di collaborazione, escludendo sia i sindaci che le associazioni del territorio – aggiunge il Comitato -. Paradossalmente creando problemi anche al privato che avrebbe dovuto portare avanti il progetto. Privato che, in questo scenario, ha lavorato molto, moltissimo sulla comunicazione, ma impiegando dieci anni a elaborare un piano economico che ha già dimostrato che, per stare in piedi, ha bisogno del 30 per cento di contributo pubblico».
«Purtroppo per Regione Lombardia – concludono i cittadini - questo fondamentale progetto dovrà passare dalla Valutazione di impatto ambientale al Ministero e dovrà giustificare ai Comuni e alla Provincia di Bergamo la regalia di 146 milioni ad un privato, nel cui Cda sta un dirigente dello stesso partito dell’assessore regionale alle infrastrutture (Claudia Maria Terzi ndr), e la continua mancanza di risorse per le vere problematiche del territorio».