Questa Atalanta che ha in testa soltanto l'Europa League
di Xavier Jacobelli
Niente da fare, l'Atalanta ha in testa soltanto l'Europa League: in campionato si vede e si perde ancora. A Reggio Emilia non hanno funzionato né la regola del gol dell'ex, perché Boga ha giocato sottotono ed è stato sostituito né lo status di bestia nera degli emiliani che, prima di oggi, avevano perso 15 dei 19 incontri con i nerazzurri, rimediando soltanto due successi e due pareggi. Aggiungete il rilassamento psicologico dei nerazzurri dopo la splendida gara di Lipsia; le due parate strepitose di un grande ex, Consigli; il micidiale contropiede neroverde, lo stato di grazia di Traoré, implacabile finalizzatore delle trame offensive sassuolesi; la traversa e il palo che hanno graziato Sportiello, peraltro fra i migliori in campo. Avete il quadro dell'ottava sconfitta in campionato rimediata dalla Dea che vede allontanarsi anche il sesto posto. scavalcata dalla scatenata Fiorentina capace di andare clamorosamente a vincere a Napoli.
Meravigliosa, determinata, atleticamente in palla a Lipsia giovedì, deludente e meritatamente battuta tre giorni dopo a Reggio Emilia dove, a conferma di quanto l'obiettivo stagionale sia l'Europa League, inizialmente Gasperini ha cambiato i connotati della squadra per sette undicesimi. Scelta tanto comprensibile, pensando alla seconda sfida con i tedeschi, giovedì a Bergamo, quanto rischiosa. Soprattutto, se davanti si para un avversario pimpante e tatticamente bene organizzato qual è il Sassuolo di Dionisi che in questa stagione ha battuto Lazio, Fiorentina, Inter, Milan, Juventus e Atalanta.
Al contrario, dall'inizio del 2022, in campionato i bergamaschi hanno giocato 12 partite totalizzando 13 punti e viaggiando a una media salvezza; in Europa, invece, di gare ne ha disputate 5 vincendone 4, pareggiandone una e arrivando a novanta minuti da una semifinale che sarebbe storica, trentaquattro anni dopo l'epopea della Coppa delle Coppe con l'indimenticabile Emiliano Mondonico in panchina. I numeri non mentono e indicano quale sia la direzione che, consciamente o inconsciamente, la squadra ha preso da quando si è resa conto che può arrivare sino in fondo nella seconda coppa europea.
Giovedì in campo vedremo tutta un'altra Atalanta che oggi si lascia alle spalle la striscia peggiore in campionato da quando Gasperini l'allena: è dal 2016 che l'Atalanta non infila tre vittorie in 14 gare consecutive di Serie A. Non si può avere tutto e il gol al 93' di Muriel, il venticinquesimo da subentrato (record assoluto), è un segnale beneaugurante in vista dell'Europa. Ricordando che, a questa Atalanta, bisogna essere sempre infinitamente grati. Sempre.