Il rifugio Mario Merelli al Coca, un posto stupendo che non ha bisogno di presentazioni
Per toccare con mano questo posto magico servono attenzione, impegno e un minimo di sacrificio. A ripagarci, poi, sarà la bellezza
di Angelo Corna
Per il rifugio Mario Merelli al Coca non servono presentazioni o biglietti da visita. Adagiato su di uno sperone roccioso in posizione panoramica sull’abitato di Valbondione, si erge a guardia delle montagne più alte e severe di tutto l’arco alpino bergamasco. Un “nido d’aquila” per antonomasia: da sempre è conosciuto e amato da escursionisti e alpinisti che, da primavera fino al tardo autunno, affrontano la ripida salita che conduce a una delle capanne più amate del nord Italia.
La bellezza viene inizialmente celata agli occhi di turisti ed escursionisti: per toccare con mano questo luogo magico servono attenzione, impegno e un minimo di sacrificio. A ripagarci sarà la bellezza del Re delle Orobie, gli stambecchi incuriositi che ci osservano lungo il sentiero, il fischio delle marmotte e l’aquila che spesso volteggia tra il pizzo e il rifugio.
Il sentiero trova partenza dalla frazione Sambughera di Valbondione, sempre ben marchiato dal segnavia Cai 301. Una leggera discesa conduce a un piccolo ponte che permette di attraversare il fiume Serio; raggiunta la sponda opposta si risale, sempre con pendenza costante, costeggiando dei grossi massi. Non sarà difficile, già in questa prima parte del percorso, vedere alcuni stambecchi. La neve ancora presente in quota spinge gli ungulati fino al limitare del paese in cerca di erba fresca e temperature più miti.
Il nostro sentiero sale rapidamente nel bosco, fino a raggiungere dopo circa mezz’ora di cammino la deviazione per il borgo di Maslana. La ignoriamo e continuiamo sul sentiero che, sempre in costante salita, ci porterà al limitare del bosco e alla parte più bella di tutta l’escursione…