Allo stadio per Atalanta-Verona ci saranno anche 52 bambini ucraini in fuga dalla guerra
L'idea è stata dei tifosi del gruppo "Semper in Trasferta": s'è messa in moto una macchina organizzativa che ha reso tutto questo possibile
di Fabio Gennari
Ci saranno 52 tifosi speciali lunedì sera al Gewiss Stadium per la partita contro il Verona. Un'idea nata durante la trasferta di Lipsia, qualche triangolazione a vari livelli che ha abbracciato la tifoseria della Dea, la politica e la società nerazzurra e il gioco è fatto.
La segnalazione è arrivata da Giulio Panza, tifosissimo nerazzurro di Cisano collegato al gruppo di tifosi organizzati ufficiale "Semper in Trasferta". Durante il viaggio in terra tedesca, ecco l'idea: e se portassimo i bambini ucraini accolti nella nostra terra a vedere l'Atalanta del loro compatriota Malinovskyi?.
Nel giro di pochissimo tempo, tante telefonate, il coinvolgimento di Ivan Spada e Alberto Madaschi, che si occupano di organizzare le trasferte per il gruppo di tifosi, Simona Perico (presidente), poi Lara e Silvia (comandante di Polizia Locale) con la sfilza di regole e aspetti logistici da smazzare. Normative, Covid, tamponi, responsabilità, biglietti di ingresso, pullman dalla Val d'Imagna direzione stadio e molto altro.
Tutti i problemi sono stati superati grazie anche al supporto dell'onorevole (e tifosissimo) Daniele Belotti, del presidente di Ats Massimo Giupponi, della Generali Viaggi di Ghisalba, del sindaco di Rota Imagna Giovanni Locatelli, del presidente dell'Atalanta Antonio Percassi, del direttore operativo nerazzurro Roberto Spagnolo e dello SLO Marco Malvestiti. Insomma, una vera e propria squadra. E così, per 52 ragazzi over 12 ucraini in fuga dalla guerra la sorpresa nell'uovo di Pasqua arriverà lunedì sera.
Nelle settimane scorse, un centinaio di bambini e ragazzi provenienti da un orfanotrofio di Berdyansk, in Ucraina, sono arrivati a Rota Imagna (con tutte le "battaglie" burocratiche che ne sono seguite) in un albergo riadattato, grazie al lavoro di molti volontari e dall'impegno dell'amministrazione comunale, in una sorta di centro di accoglienza per loro. Poco dopo il loro arrivo in Bergamasca, fu proprio Malinovskyi, con sua moglie, a fare loro visita e a portare loro dei doni.
I promotori ora non vedono l'ora di vedere i loro occhi accendersi entrando nello stadio, «sperando che i nostri campioni regalino loro una bella vittoria, magari siglata dal nostro e loro campione Ruslan», aggiunge Giulio Panza. Una speranza condivisa e diffusa, che strappa tante emozioni.