Sul sentiero partigiano Angelo Gotti, l'escursione perfetta in vista del 25 Aprile
Un itinerario nel bosco, che si snoda tra facili saliscendi e tratti pianeggianti, ci porta, tra castagni e roccoli, alla scoperta di un pezzo di storia
di Angelo Corna
Si avvicina il 25 aprile, Festa della Liberazione. Negli anni tragici della Seconda Guerra Mondiali, i rifugi bergamaschi sono stati il campo di battaglia della Resistenza: casolari isolati, che permettevano soste più lunghe e la possibilità di fuggire rapidamente in caso di rastrellamenti o attacchi dei nazifascisti. In pianura, baracche di fortuna o cascinali erano invece utilizzati come rifugi temporanei, in quanto la conformazione del territorio pianeggiante rischiava di renderli trappole mortali. Oggi molti di questi luoghi sono lasciati ai ricordi, altri negli anni sono stati recuperati dall’Anpi di Bergamo e riportati alla memoria.
In Valle Imagna, alle pendici del monte Ubione, troviamo il sentiero Angelo Gotti. E la sua storia. Un itinerario nel bosco, che si snoda tra facili saliscendi e tratti pianeggianti, ci porta tra castagni e roccoli fino al luogo del martirio del giovane partigiano, nei pressi del Passo del Canto.
Gotti faceva parte della brigata Fiamme Verdi “Valbrembo”, costituita formalmente nel giugno 1944, con base nei pressi del monte Ubione. Larga parte del percorso si svolge sullo spartiacque tra la Val Brembana e la Valle Imagna, offrendo magnifici panorami nonostante la modesta quota: da un lato il Canto Alto, dall’altro l’Albenza e il Resegone.
Il sentiero trova partenza da Clanezzo, in prossimità della Cascina Belvedì, posta a 383 metri di quota. Un parcheggio e un tabellone illustrativo indicano, tra le tante varianti, il nostro sentiero, contrassegnato dal segnavia Cai 571 e comune in alcuni tratti al Periplo della Valle Imagna.
Zaino in spalla, tralasciamo le deviazioni per il monte Ubione e continuiamo lungo il sentiero partigiano, che prosegue sempre ben segnalato tra fioriture e scorci panoramici, fino sbucare ai Roccoli della Passata. Il sentiero prosegue sul tratto brembano o sul crinale, toccando altri capanni di caccia. Tornati sul versante valdimagnino, ignoriamo la deviazione per la contrada Chignolo e proseguiamo in quota fino a scendere su un sentiero che sfocia in prossimità di una strada sterrata…