Pessina e quella quota cento presenze impossibile da raggiungere da qui a fine stagione
Una clausola con il Milan prevede che al raggiungimento di quella statistica cadrebbe la clausola che "concede" ai rossoneri il 50% sulla futura rivendita del calciatore
di Fabio Gennari
Pensando al futuro e alla rosa dell'Atalanta della prossima stagione, c'è un dettaglio importante che non va ignorato: le 100 presenze di Pessina con la Dea, traguardo che sbloccherebbe la proprietà del cartellino a favore dei nerazzurri al cento per cento, sono impossibili da raggiungere entro la fine del campionato. Mancano infatti sei partite, Pessina è a quota 91 presenze e quindi entro la fine del campionato non c'è la possibilità di modificare automaticamente la situazione contrattuale del ragazzo classe 1997 cresciuto nel vivaio del Milan.
L’Atalanta, ricordiamolo, aveva pagato Pessina solo un milione di euro. Era arrivato nell’operazione che portò Conti al Milan, i rossoneri pagarono 24 milioni l'esterno dei nerazzurri, più un milione appunto, ovvero Pessina. Ci sono due milioni di bonus che si accumulano a seconda delle presenze e una percentuale del cinquanta per cento sull'eventuale rivendita a favore dei milanesi. Se Pessina arrivasse a cento presenze con l’Atalanta, il Milan prenderebbe tre milioni di euro (due di bonus e uno iniziale per il cartellino), ma svanirebbe la clausola che prevede l'incasso del cinquanta per cento sulla eventuale cifra della futura rivendita.
Guardando al futuro, un'eventuale partenza di Pessina va a questo punto valutata sia dal punto di vista tecnico che economico. Non avere il pieno controllo del cartellino può spostare di molto le possibili scelte, ad esempio il calendario della prossima stagione sarà determinante: se Pessina chiudesse quest'anno con 97 presenze ufficiali (quindi se giocasse sempre da qui alla fine almeno uno spezzone di partita), ne mancherebbero solo tre per far cadere i bonus a favore del Milan.