Sicurezza sul lavoro: l'anno scorso in provincia di Bergamo controlli in 2.701 imprese
L’89,5% dei controlli verteva sulla salute e la sicurezza degli ambienti, il 10,5% riguardava le verifiche periodiche per la sicurezza degli impianti
L’anno scorso 2.701 imprese e strutture bergamasche sono state sottoposte a verifiche riguardanti l’applicazione delle norme che tutelano la sicurezza dei lavoratori. Nello specifico l’89,5 per cento dei controlli, in tutto 4.622, verteva sulla salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro, mentre il 10,5 per cento dei casi riguardava le verifiche periodiche per la sicurezza degli impianti.
I dati sono stati resi noti dall’Ats di Bergamo, in vista della Giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro, promossa da un’agenzia delle Nazioni Unite; una ricorrenza che si festeggerà domani, giovedì 28 aprile. Quest’anno la giornata sarà all’insegna del dialogo sociale, con l’auspicio di contenere l’elevato numero sia d’infortuni sul lavoro, sia delle malattie professionali.
«La pianificazione delle attività – spiega Giuseppina Zottola, che dirige l’Unità operativa complessa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro - è condivisa con le parti sociali, alle quali riferiamo puntualmente i risultati ottenuti. Il tutto è sempre preceduto da un’analisi dei dati di contesto, con particolare attenzione alle principali cause di infortuni gravi o mortali e delle malattie professionali».
A causa della ripresa dei contagi da Covid nella prima parte del 2021 è stato necessario riprogrammare le attività, dedicando le risorse disponibili a supporto del contact tracing, con particolare attenzione alla gestione dei focolai scoppiati nelle aziende. «Dal mese di luglio è stato possibile riprendere la normale vigilanza programmata – continua la dottoressa Zottola – in particolare nei settori della cantieristica, dell’agricoltura e della metalmeccanica. Ad agosto sono ripartite le attività di prevenzione degli infortuni previste nel piano mirato rivolto alla metalmeccanica, che hanno coinvolto 413 aziende. Sono stati sempre garantiti i controlli riguardanti situazioni d’emergenza, infortuni e interventi a seguito di esposti o segnalazioni di situazioni a rischio, compresa la verifica dell’applicazione dei protocolli anti-contagio».
A livello provinciale è in corso di attuazione il protocollo d’intesa per una maggiore diffusione della cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, sottoscritto a ottobre dell’anno scorso da circa 40 rappresentanti di enti, istituzioni, associazioni datoriali e sindacali del territorio. Nell’ambito del protocollo sono stati individuati sei progetti per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, il cui coordinamento è affidato al dottor Sergio Piazzolla, dirigente medico della Unità operativa complessa Psal. «Cinque progetti sono in fase di attuazione – spiega Piazzolla - Uno di questi è già in fase avanzata e consiste nel monitoraggio dell’organizzazione della sicurezza in una campione di aziende, circa una settantina per ciascuna dei due anni in cui si articola, effettuata dal personale delle associazioni alle quali le imprese sono iscritte e dai rappresentanti dei lavoratori di nomina sindacale».
C’è poi un progetto che si rivolge in modo specifico ai neoimprenditori che hanno avviato la propria attività l’anno scorso. Per aiutarli a capire meglio quali obblighi di tutela della salute e sicurezza hanno nei confronti dei loro lavoratori (ed anche per proteggere se stessi) si realizzeranno una serie di seminari informativi. «Un altro progetto – aggiunge la dottoressa Zottola – riguarda la prevenzione delle cadute dall’alto in ogni tipo di comparto, che comportano generalmente lesioni di elevata gravità. Stiamo predisponendo, con un gruppo di lavoro congiunto una serie d’indicazioni operative e una campagna informativa per le aziende e i cittadini. Riguardo alla formazione è stata attivata un’iniziativa specifica guidata dall’Organismo paritetico presso Confindustria. Si tratta di programmare e realizzare brevi incontri direttamente sul luogo di lavoro, dedicati ad un piccolo gruppo di dipendenti, in cui affrontare insieme sul posto gli aspetti problematici e le criticità che insorgono».
«È fondamentale anche l’attenzione alla cultura della sicurezza nel mondo della scuola – conclude Piazzolla -. Un ulteriore progetto, che alla fine di questo anno scolastico conclude un percorso avviato già da tempo, consiste nella predisposizione di unità formative didattiche che possono essere utilizzate dai docenti delle scuole superiori per sensibilizzare gli studenti durante il normale insegnamento delle specifiche materie». Un progetto di ricerca-azione pressoché unico, con un approccio didattico moderno, promosso negli istituti superiori Pesenti, Natta e Mascheroni di Bergamo, con il coordinamento di Ats, Inail e Ufficio scolastico.