Biblioteca di via Coghetti, inaugurata da poco ma «difficilmente accessibile ai disabili soli»
La criticità è stata sollevata dal consigliere di maggioranza Simone Paganoni. Gli ascensori installati, a causa delle dimensioni e della tipologia, non sarebbero utilizzabili dai disabili in carrozzina non accompagnati
La biblioteca comunale “Galizzi”, in via Coghetti, riaperta dopo una ristrutturazione durata quasi due anni, è stata inaugurata lo scorso fine settimana. Ma già si sollevano le prime voci che segnalano alcune problematiche riguardanti l’accessibilità dell’edificio.
Il consigliere di maggioranza Simone Paganoni ha presentato un’interpellanza in merito all’ascensore installato nella struttura, che a causa della tipologia e delle sue dimensioni non sarebbe utilizzabile dai disabili in sedia a rotelle non accompagnati. «Criticità – sottolinea Paganoni - che rischia di rendere vani tutti gli altri lavori di abbattimento delle barriere architettoniche recentemente realizzati a spese dell'Amministrazione comunale».
La biblioteca di via Coghetti era stata chiusa a febbraio del 2020 per la mancanza dei requisiti di sicurezza e accessibilità per i disabili. Per ristrutturarla e abbattere le barriere architettoniche il Comune ha stanziato poco più di 200 mila euro, ma non tutte le problematiche sarebbero state risolte.
«Il nuovo montacarichi – scrive Paganoni – se da un lato consente a una persona in sedia a rotelle accompagnata di accedere finalmente alla biblioteca, dall’altro, trattandosi di un montacarichi con porta a battente manuale, risulta estremamente difficile, se non impossibile, il suo utilizzo per una persona in sedia a rotelle autonoma». Questo perché chi è seduto in ascensore, dando le spalle, non riuscirebbe ad aprire da solo la porta. «All’interno del montacarichi non c’è spazio di manovra per potersi girare».
Il consigliere comunale chiede quindi se sia possibile sostituire l’impianto esistente «con una piattaforma elevatrice dotata di una cabina chiusa e di funzionamento non a uomo presente». Oppure, in alternativa, almeno dotare di un’automazione motorizzata la porta d’accesso.