Dal Ministero 110 mila euro per digitalizzare i documenti fondativi di Bergamo dall’VIII al XX secolo
Verranno trasformati in formato digitale, tra gli altri, i diplomi imperiali, gli statuti della città e gli atti del consiglio comunale conservati nella biblioteca civica Angelo Mai
Nuova vita per i diplomi imperiali, gli statuti della città e gli atti del consiglio comunale dall’VIII secolo al primo Novecento, conservati nella biblioteca civica Angelo Mai: gli antichi documenti cartacei fondativi di Bergamo, conservati nell’Archivio storico comunale e nella collezione di pergamene, verranno digitalizzati grazie al progetto “Bergamo: storiainComune”, che ha ottenuto un finanziamento di 110 mila euro dal Ministero della Cultura.
Attualmente l’archivio storico, suddiviso nelle tre sezioni di Antico Regime, Ottocento e Post-Unitaria, è distribuito su scaffalature in oltre 1.300 metri lineari. «Nel moderno concetto di tutela è fondamentale la conservazione preventiva – spiega la direttrice della biblioteca, Maria Elisabetta Manca -, che si attua anche con campagne mirate di digitalizzazione, in grado di favorire la consultazione dei materiali. In quest’ottica la biblioteca Mai ha partecipato fin dai primi anni Duemila a diversi progetti promossi da enti pubblici che hanno interessato alcuni tra i più rilevanti fondi conservati, ora consultabili sulle piattaforme Internet Culturale e Biblioteca Digitale Lombarda, oltre che attraverso il sito www.bibliotecamai.org».
L’intervento, del valore complessivo di 142 mila euro (il costo a carico di Palazzo Frizzoni è quindi di 32 mila euro) verrà realizzato entro due anni circa. Grazie a “Bergamo: storiainComune” ricercatori, utenti o semplici curiosi potranno avere accesso a una amplissima documentazione. Pergamene e codici antichi verranno duplicati in formato elettronico dal personale di una ditta specializzata in spazi appositamente attrezzati nella sede di conservazione, sotto la supervisione del responsabile dei progetti di digitalizzazione e di quello della Sezione archivi storici, affiancati (se servisse) da un restauratore.
L’acquisizione delle immagini avverrà con scanner professionali nel rispetto degli standard nazionali e internazionali e, quando possibile, con il riconoscimento Ocr, secondo fasi successive che prevedono: il controllo e la verifica dei prototipi, il controllo di qualità, le correzioni di difetti ed errori, la produzione dei metadati amministrativi e gestionali (Mag), la consegna finale delle immagini, la normalizzazione delle descrizioni per il caricamento delle immagini stesse e dei dati sulle piattaforme web di consultazione, la conservazione a freddo di una copia master dei file. È prevista anche la pubblicazione sulla piattaforma digitale Mlol e su Internet Culturale.
«C’è grande soddisfazione per questo risultato strettamente legato all’inaugurazione di Casa Suardi, prevista nel 2023, a coronamento dell’anno di Brescia-Bergamo Capitale della cultura italiana – commenta l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti -. Un ampliamento fisico della biblioteca, finalizzato ad ospitare l’Archivio storico del Comune di Bergamo, oltre alle principali cartografie, stampe, disegni, fotografie e alcuni archivi privati. A Casa Suardi l’archivio storico verrà allestito a scaffale aperto, disporrà di una sala di consultazione e di ampi spazi con strutture espositive. Ospiterà anche il laboratorio di restauro e quello di digitalizzazione, che potranno operare in sinergia e, se richiesto, al servizio di altri istituti culturali della città».