L'impegno di Ats Bergamo

Per diventare imprenditori serve «cultura della sicurezza» sui posti di lavoro

Il dottor Piazzolla: «La prevenzione non è gratis, ne siamo consapevoli. Ma si tratta di un investimento che l’azienda fa sul proprio personale»

Per diventare imprenditori serve «cultura della sicurezza» sui posti di lavoro
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di Valentina Piazzoli

I numeri parlano chiaro: nei primi tre mesi dell’anno – secondo i dati trasmessi da Cisl Bergamo in occasione della Giornata mondiale per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro – sono cresciute le denunce d’infortuni sul posto di lavoro (+37 per cento). In aumento anche gli incidenti mortali. Un tema che rimane quindi, impietosamente, all’ordine del giorno. Anche in provincia di Bergamo.

Questo nonostante il numero elevato di controlli effettuati, che hanno coinvolto ben 2.701 imprese bergamasche (dati diffusi da Ats Bergamo il 28 aprile, in occasione della Giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro) e in cui si è provveduto a verificare l’applicazione delle norme che tutelano la sicurezza dei lavoratori. Controlli fondamentali, sia sulla salute e sicurezza dell’ambiente di lavoro che sulla sicurezza degli impianti, ma è sempre più evidente come tutto ciò non sia sufficiente. Lavoro di squadra tra aziende, enti e istituzioni, dialogo e sensibilizzazione di lavoratori e imprenditori sono dunque la carta che prova a giocarsi l’Unità Organizzativa Complessa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro di Ats Bergamo, che si occupa proprio di vigilare sull’applicazione nelle aziende delle normative sulla sicurezza sul lavoro.

Sergio Piazzolla, responsabile Area Specialistica Igiene e Sicurezza del Lavoro

«Cultura della sicurezza», così la chiama Sergio Piazzolla, responsabile Area Specialistica Igiene e Sicurezza del Lavoro. Nell’ottobre 2021 è stato firmato (o meglio, rinnovato) il Protocollo di intesa per la diffusione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Protagonisti: Ats Bergamo, Istituzioni e parti sociali (il sistema delle imprese e le organizzazioni sindacali, ordini e collegi professionali), ovvero circa una quarantina di soggetti che si sono posti l’obiettivo di realizzare sei progetti in materia di sicurezza sul lavoro e cultura della prevenzione. Al centro del documento la volontà di collaborare per definire interventi di prevenzione agendo direttamente sui protagonisti, promuovendo così un cambiamento culturale soprattutto nelle nuove generazioni a partire dalle scuole.

I progetti da realizzare riguardano, tra l’altro, la realizzazione di monitoraggi-audit sull’organizzazione aziendale della sicurezza e rilevazione e analisi degli incidenti, la prevenzione delle cadute dall’alto, la programmazione di modalità per attuare break formativi sul campo in azienda, la sicurezza nelle fasi di movimentazione dei materiali. Tra i sei punti troviamo, inoltre, l’inserimento di aspetti di salute e sicurezza nei programmi scolastici e la sensibilizzazione dei neoimprenditori attraverso specifici corsi di formazione.

Proprio a quest’ultimi è dedicato il progetto di webinar intitolato “Neoimprenditori e tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, avviato ieri, venerdì 13 maggio, e volto a sensibilizzare gli oltre 4.500 nuovi imprenditori (dati dell’anno 2021) sugli adempimenti relativi alla tutela della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro. «Un primo passo - spiega Piazzolla - per avvicinare il mondo imprenditoriale agli argomenti basilari normativi e di tipo sanitario».

Al centro dell’appuntamento temi come gli obblighi di sicurezza verso i lavoratori, quando è necessario che questi effettuino visite mediche, quando sono indispensabili i dispositivi di protezione individuale e quali figure possono essere di aiuto in azienda per la tutela della sicurezza. Domande a cui, spesso, chi si avvicina al mondo imprenditoriale e decide di aprire un’attività non sa rispondere. «È estremamente importante - spiega ancora Piazzolla - che i neoimprenditori siano informati sugli aspetti della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Si tratta di un tassello fondamentale del bagaglio culturale di chi apre un’attività, perché ha in capo una grande responsabilità nei confronti dei propri collaboratori. E non tutti sono a conoscenza che esistono figure che possono aiutare a gestire questi aspetti. È un messaggio importante che lanciamo: non si è soli in questo percorso».

Un’infarinatura generale potremmo definirla, ma anche un mezzo utile per districarsi nel difficile mondo della burocrazia e delle responsabilità normative. Obiettivo futuro, spiegano dall’Unità Organizzativa Complessa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, sarà promuovere seminari divisi per comparto, così da informare i neoimprenditori sui rischi del proprio settore. «La prevenzione degli infortuni, della sicurezza, delle malattie sul lavoro non è gratis, ne siamo ben consapevoli - conclude Piazzolla -. Ma si tratta di un investimento che l’azienda fa sul proprio personale, oltre che una responsabilità importante. Un investimento che rientra all’azienda in salute e in integrità fisica dei lavoratori».

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