La statua dedicata al Moroni trova finalmente una casa: festa grande ad Albino
Una storia travagliata quella della scultura, fatta di spostamenti e pure di un abbattimento. Per i 500 anni dell'artista, ora, la nuova location
di Fabio Gualandris
Si avvicina il giorno del terzo trasloco del monumento al pittore Moroni, si conclude così un “tour ad anello” tutto albinese che ha toccato una piazza, i giardini pubblici della stazione, il municipio e che riporterà la scultura, tra pochi giorni, nella location di prima posa. Sarà il sigillo a memoria dell’anno moroniano voluto dal Comune di Albino per festeggiare i cinquecento anni della nascita del maestro del Rinascimento.
Venerdì 20 maggio saranno due gli appuntamenti dedicati all’artista Giovan Battista Moroni promossi nell’ambito delle celebrazioni dedicate all’illustre albinese, ma il progetto “Moroni 500” vivrà di un’ulteriore appendice in autunno con un grande appuntamento ancora top secret.
Alle 20, in piazza Caduti, ecco “La statua del Siccardi torna a casa”: il monumento al Moroni realizzato nel 1939 da Giuseppe Siccardi e conservato attualmente nell’atrio del Comune, torna nella sede per cui venne concepito, ovvero piazza Caduti, già piazza G.B. Moroni, con un nuovo basamento. Ad accompagnare l’inaugurazione, le musiche del Complesso Bandistico di Albino. Seguirà, alle 21, nella vicina piazza San Giuliano, lo spettacolo di sabbie luminose Moroni Sand Art, pensato e realizzato dalla Compagnia sabbie luminose di Andrea De Simone, recentemente protagonista con successo nel programma tv Italia’s Got Talent 2022. De Simone proporrà una sequenza di spettacoli nella suggestiva piazza, luogo simbolo delle celebrazioni moroniane. Sulla facciata della parrocchiale di San Giuliano gli spettatori potranno seguire un racconto “di sabbia” dedicato a Moroni e ad altre meraviglie del mondo. La partecipazione è gratuita.
Le iniziative sono promosse da Comune di Albino e PromoSerio nell’ambito del progetto culturale “Moroni 500. Albino 1521-2021”, in collaborazione con la Parrocchia di San Giuliano, il Complesso Bandistico di Albino e la Compagnia sabbie luminose di Andrea De Simone.
L'evento clou della serata, però, sarà sicuramente il "ritorno" della statura dedicata al Moroni. Lo storico Giampiero Tiraboschi ci racconta del peregrinaggio della scultura:
1948, foto della classe 1937
La statua nel piazzale scuole
La statua in Municipio
Il monumento ai giardini pubblici in una cartolina decorata
La "decapitazione" della statua
La "decapitazione" della statua
Lavori in corso (2022)
«Nel 1932, l’austriaca Gertrude Lendorff pubblica una tesi approfondita sulle opere di Moroni e l’avvocato albinese Davide Cugini ne fa oggetto dei suoi studi. L’accresciuto interesse per Moroni porta un gruppo di amatori d’arte albinesi a caldeggiare la realizzazione del monumento al pittore, assicurando tutto il necessario appoggio morale e materiale e nel luglio 1938 il podestà di Albino, dopo aver interpellato lo scultore Giuseppe Siccardi, che si dichiara disponibile a eternare nel bronzo la statua di Moroni senza compenso per la sua opera, nomina una Commissione Esecutiva che dovrà provvedere alla raccolta di fondi e concretizzare il programma delle onoranze».
«La statua realizzata da Siccardi “per grandiosità di linee, di concezione e di forza del pensiero è stata da quanti intenditori d’arte l’hanno visitata, giudicata in tutto degna del grande artista che si vuol onorare”. Il monumento, che ottiene unanimi apprezzamenti della stampa e del pubblico, è collocato al centro della piazza delle scuole elementari e viene inaugurato il 2 giugno 1939 con un discorso del senatore Innocenzo Cappa. Contestualmente, viene allestita una mostra fotografica delle opere del pittore e data alle stampe una corposa monografia dell’avvocato Cugini, che contiene anche lo studio della Lendorff. La piazza delle scuole prima dedicata a mons. Camillo Carrara viene ora intitolata a Giovan Battista Moroni».
«Dopo lo sconvolgimento della Seconda Guerra Mondiale, su richiesta dei reduci, nel 1954 si decide di erigere un monumento ai caduti di guerra albinesi, che è inaugurato nel luglio 1955 sulla piazza delle scuole elementari del capoluogo, luogo scelto a stragrande maggioranza con un referendum. La piazza viene ridisegnata e il monumento a Moroni è trasferito nel giardino pubblico da poco realizzato nei pressi della stazione ferroviaria di Albino. Allora non si sapeva che la statua era stata collocata in una terra che per diversi anni era stata nella disponibilità della famiglia del pittore ed era rivolta verso la casa dei Moroni, che allora da quel punto era ben visibile. Ma un altro viaggio attendeva il nostro monumento».
«Nella notte tra il 3 ed il 4 agosto 1996 alcuni balordi abbattono la statua bronzea dal suo basamento e la danneggiano gravemente, tanto che deve essere sottoposta a laborioso e costoso restauro. Non ritenendo più sicura quella collocazione l’amministrazione comunale decide di posizionare la statua nell’atrio del municipio di Albino in attesa di trovarle una adeguata valorizzazione. Ora, in occasione delle celebrazione dei 500 anni dalla nascita del pittore la statua farà ritorno in piazza Caduti, sua collocazione originaria, davanti alle scuole elementari per diventare un messaggio costante per le nuove generazioni».
Mentre in piazza Caduti sono in corso gli ultimi ritocchi per riaccogliere degnamente la statua, il sindaco di Albino, Fabio Terzi, ci spiega l’iter per il viaggio e la posa della scultura: «Abbiamo esperito tutti i passaggi anche burocratici a partire dal parere e dall’autorizzazione della Soprintendenza che riguardava il come si riorganizzava la piazza dei Caduti, i giardinetti e il nuovo basamento, l’autorizzazione invece è stata necessaria per lo spostamento della statua che approssimativamente occuperà la stessa posizione di dov’era un tempo. Il piedistallo avrà incisa un’epigrafe e l’intero complesso verrà illuminato. È tutto pronto e già sono attive sulla piazza quattro punti per la videosorveglianza. Il nuovo allestimento è stato realizzato con il contributo di Arizzi Fonderie San Giorgio spa».