Carcere di Bergamo, agente aggredito da un detenuto: «Escalation preoccupante»
Il fatto è avvenuto ieri (19 maggio), rivela il sindacato Fns Cisl. L'aggressore sarebbe un recluso affetto da problemi psichiatrici
A pochi giorni dall’ultima nota del sindacato Fns Cisl in cui veniva denunciata la grave situazione operativa del reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Bergamo, in via Gleno, oggi (20 maggio) arriva la notizia dell’ennesima aggressione operata nei confronti di un sovrintendente di Polizia Penitenziaria. I fatti sono avvenuti ieri.
L’aggressore, rivela il sindacato, sembrerebbe essere un detenuto affetto da disturbi psichiatrici o comunque uno dei detenuti «non facili da gestire». «Siamo in presenza di una escalation preoccupante di situazioni critiche che vedono il loro apice in questo grave episodio che ha come vittima un poliziotto penitenziario - riferisce Toni Sole, segretario generale aggiunto della Fns Cisl di Bergamo -, reo di tentare di svolgere il proprio dovere, e che durante il proprio servizio viene aggredito fisicamente, riportando ferite che hanno necessitato il suo invio in ospedale per accertamenti e cure».
Una situazione, purtroppo, non nuova al carcere di Bergamo. A ottobre 2021 avevamo infatti intervistato Aldo Scalzo, capo della Penitenziaria al Gleno, che ci aveva raccontato come un detenuto su cinque sia affetto da forte disagio psichico, senza contare i casi psichiatrici. E ci aveva anche illustrato le difficoltà degli agenti, dove uno solo di loro deve controllare ben sessanta reclusi.
«Le ragioni del vile gesto - continua il sindacalista - sono tutte da accertare, ma resta viva l’amarezza degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria di Bergamo, operatori dello Stato che reclamano più che mai, con forza, la vicinanza concreta delle Istituzioni. Tutta la Fns Cisl si stringe in un ideale abbraccio al collega ferito in servizio, augurandogli una pronta e rapida guarigione, sì da poterlo riavere quanto prima al nostro fianco per continuare a operare, insieme, per garantire la salvaguardia dello stato di diritto e della legalità nel carcere di Bergamo».
La situazione in quel di via Gleno non è sicuramente semplice. Stando all'annuale report dell'associazione Antigone diffuso a fine aprile, il tasso di sovraffollamento del carcere di Bergamo è addirittura del 165 per cento, ben al di sopra della media regionale (129,9 per cento) e nazionale (107,4 per cento). A gennaio, diversi detenuti avevano inscenato anche una protesta (baccano e lancia di oggetti, alcuni addirittura infiammati) proprio contro il sovraffollamento. Inoltre, tra la scorsa estate e lo scorso autunno, erano stati diversi i casi di agenti della Penitenziaria aggrediti da dei detenuti.