L'appello

Olda di Taleggio, scontro tra auto e moto: grave 17enne

L’incidente domenica intorno a mezzogiorno, il ragazzo sulla due ruote avrebbe invaso la corsia opposta. L’appello del sindaco del paese: «Più responsabilità sulle strade di montagna»

Olda di Taleggio, scontro tra auto e moto: grave 17enne
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Uno scontro violento tra un’auto e una moto ha avuto luogo nella giornata di ieri, domenica 22 maggio, intorno a mezzogiorno sulla provinciale 25, nel tratto di Olda di Taleggio, in località Monega, che collega Sottochiesa a Costa d’Olda. Ad avere la peggio è stato il giovane di 17 anni alla guida della due ruote, mentre il 18enne a bordo della Fiat Panda non avrebbe riportato ferite gravi, sebbene fosse chiaramente sotto shock per l’accaduto. Dalle prime ricostruzioni sembra sia stata la moto, nel tentare un sorpasso, ad invadere la corsia opposta. Il centauro, sebbene in condizioni serie, è rimasto cosciente per tutto il tempo. Sul posto sono arrivati un’automedica da San Giovanni Bianco, la Croce Rossa di San Pellegrino, l’elisoccorso da Caiolo (Sondrio) e i carabinieri di Zogno. Una volta stabilizzato, il ragazzo è stato trasportato in codice giallo con l’elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Nel frattempo, lungo la strada si sono formate lunghe code di veicoli in attesa che terminassero le operazioni di soccorritori e forze dell’ordine.

Sull’accaduto è voluto ritornare il sindaco di Taleggio, Gianluca Arnoldi: «Torna la bella stagione e le strade della Val Taleggio brulicano di turisti del fine settimana e ricomincia una convivenza difficile. Ben vengano i turisti, ci mancherebbe, ma occorrono buonsenso e rispetto delle regole» è stata la dichiarazione del primo cittadino, riportata dall’Eco di Bergamo. «A rimetterci oggi è stato un giovane di 17 anni in moto e un diciottenne neopatentato della valle che da poco ha rilevato l’attività dal padre, un’azienda agricola, e si trova ora, suo malgrado e senza colpa, a dover avere a che fare con una difficile situazione. Lancio un appello affinché la gente si responsabilizzi sulla strada, in generale, e su quelle di montagna in modo particolare».

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