La polemica per le parole di Tiziana Fausti sui giovani, accusati di essere scansafatiche
«Leopardi a 19 anni aveva già scritto "L'Infinito", ma questi non sanno né scrivere né parlare», ha detto l'imprenditrice bergamasca della moda
Dopo Elisabetta Franchi, finita al centro di una polemica per aver affermato di assumere solo donne over quaranta così «lavorano h24», un'altra donna del mondo della moda si è scagliata contro l'argomento di discussione più caldo delle ultime settimane: i “giovani che non hanno voglia di fare (niente)”.
Parliamo della bergamasca Tiziana Fausti, nota imprenditrice bergamasca a capo di Exor, una holding multibrand da centotrenta dipendenti e un fatturato da milioni di euro di ricavi, che in un'intervista rilasciata al Corriere Bergamo ha voluto dire la sua su abbigliamento scolastico, colloqui di lavoro e Reddito di cittadinanza.
Tutto è iniziato quando la dirigente scolastica dell'Istituto Einaudi di Dalmine ha espressamente vietato - tramite apposita circolare - di indossare i bermuda in classe. «È un problema di educazione e di rispetto, che vale sul posto di lavoro come a scuola, che poi è il posto di lavoro dei ragazzi - ha commentato Fausti -. Uno studente ha caldo? Beh, che lo sopporti un po', che si cresce pure meglio. Il vero problema non è la forma, ma la formazione dell'individuo. Questo eccessivo permissivismo che abbiamo adottato negli ultimi tempi non ha dato dei grandi risultati. Ha prodotto degli imbecilli».
Parole chiare, rivolte a un'intera generazione di giovani e a chi l'ha cresciuta, giudicata per essere troppo “permissiva”. «Certo, per i genitori dire di no è difficile perché occorre coerenza nelle parole e nei fatti. Più facile dire di sì...», ha aggiunto la titolare, oltre che della boutique sul Sentierone, anche del famoso store 10 Corso Como di Milano. Poi c'è la questione lavoro, che si accoda al polverone già alzato da altri volti noti dello showbusiness nostrano, tra cui lo chef Alessandro Borghese, che in un'occasione aveva affermato: «Oggi i ragazzi preferiscono tenersi stretto il weekend. E quando decidono di provarci, lo fanno con l'arroganza di chi si sente arrivato e la pretesa di ricevere compensi importanti da subito».
Una visione che sembra trovare d'accordo Fausti: «Ben venga un po’ di disciplina che porti al rispetto. Altrimenti si crescono persone che non hanno nerbo e che, quando vengono a chiedere un posto di lavoro, pensano solo al sabato e la domenica liberi e a come vengono pagati gli straordinari - ha commentato -. Io dico: comincia a darti da fare, a diventare indispensabile per la realtà in cui lavori. Vedo gente che pensa solo a chiedere e basta…Per forza non si trova personale nei ristoranti, lo Stato li mantiene a casa con la Naspi e il Reddito di cittadinanza. Chiedo che ci sia almeno l'attitudine a fare qualcosa, non pretendo siano tutte delle aquile reali. Leopardi aveva scritto L'Infinito a 19 anni ma questi non sanno né scrivere né parlare».
Quindi Tiziana Fausti è contro i giovani? In una successiva intervista, questa volta al Corriere nazionale, la Fausti ha fatto un piccolo dietrofront sul tema. E alla domanda se avesse lei stessa assunto dei giovani dipendenti, la risposta è stata affermativa: «Certo. Lavorano con me a Bergamo ragazzi eccezionali e devo a loro il mio successo. Nella mia realtà, credo profondamente nei giovani. Infatti, collaboro con l'Istituto Marangoni (Fashion school di Milano, ndr), con Domus Academy (scuola privata di design, ndr) e con lo Yac (Young Architects Competitions) di Bologna per contribuire con l'erogazione di una borsa di studio a fare emergere nuovi talenti e idee creative per un progetto innovativo nel futuro di 10 Corso Como». Insomma, le generalizzazioni, come sempre, rischiano solo di fare confusione...