Anche la vicepresidente Moratti in visita a Casa Raphael di Torre Boldone, alloggio per persone con l'Hiv
L'incontro di oggi (8 giugno) è stata l'occasione per discutere di come aprire il servizio ad altre situazioni di fragilità sociale
L’assessore regionale al Welfare e vicepresidente Letizia Moratti e i consiglieri regionali Barbara Mazzali (Fratelli d’Italia) e Niccolò Carretta (Azione) hanno bussato alla porta di Casa Raphael. Questa mattina, mercoledì 8 giugno, i tre sono stati accompagnati alla scoperta della struttura di Torre Boldone, alloggio ad alta integrazione sanitaria per l’assistenza di persone affette da Hiv/Aids.
Paolo Meli, presidente della Cooperativa Don Giuseppe Monticelli, ha accolto l’assessore e i due consiglieri regionali, ma anche Marcella Messina, presidente del Consiglio di rappresentanza dei sindaci; Filippo Bianchi, consigliere comunale a Bergamo; i rappresentanti de Servizi Multidisciplinari Integrati (Sei) Gilberto Giudici, Corrado Brignoli ed Enrico Coppola.
Oggi Casa Raphael svolge un ruolo fondamentale ed è punto di riferimento per persone socialmente fragili e con problematiche legate alla cronicizzazione della patologia. Oltre all’alloggio di Torre Boldone, a Bergamo sono attive anche le realtà di Casa San Michele e Casa Don Bepo, i cui referenti hanno fatto parte del gruppo che si è incontrato questa mattina. Non potevano mancare poi il presidente del Cica (Coordinamento Italiano Case Alloggio) Maria Deghi e del Crca (Coordinamento Regionale Case Alloggio) Giovanni Gaiera.
La visita si è così trasformata in un’occasione per mettere sul tavolo la necessità di ragionare sulla possibilità di estendere l’accoglienza anche a persone che, pur non avendo l’Hiv, sono alle prese con altre patologie complesse da gestire, tanto più quando si vive in condizioni di fragilità sociale e personale. Durante l’incontro è stato ricordato l’impegno delle case anche in termini di promozione della cultura, dell’accoglienza e della lotta allo stigma, oltre che per le azioni di prevenzione e promozione del test che, insieme alla rete delle organizzazioni afferenti a Bergamo Fast-track City, sono sviluppate sul territorio.
L’assessore Moratti ha sottolineato l’importanza del lavoro che le case hanno svolto nel tempo, ricordando i tempi più bui, quando non c’erano farmaci efficaci, e portando la propria testimonianza diretta, maturata nel contesto della Comunità di San Patrignano. Ai tempi, lo stigma e i pregiudizi che circondavano la malattia erano molto forti, ma anche oggi c’è ancora da lavorare. Il sondaggio di ViiV Healthcare, azienda globale specializzata nell’Hiv, ha rivelato come ben l’88 per cento degli intervistati ritiene che le persone affette siano ancora stigmatizzate ed è preoccupante che quasi un terzo (30 per cento) delle persone intervistate creda ancora, erroneamente, che l’infezione si possa trasmettere con il bacio.
I rappresentanti comunali hanno garantito il proprio supporto nella transizione necessaria affinché il patrimonio di esperienza maturato da tutte le strutture di accoglienza presenti in Lombardia venga valorizzato e rilanciato all’interno di un percorso che va verso l’accreditamento della case alloggio. Un provvedimento simile permetterebbe di guardare al futuro con maggiore serenità.