I racconti e la natura incontaminata del monte Secco: ripido, scosceso, affascinante
La sua parete nord-est, con 1.040 metri di dislivello dall’attacco, viene classificata tra le più alte delle Alpi bergamasche
di Angelo Corna
Il monte Secco, in Val Seriana, cela storie e sentieri che racchiudono, in un contesto incontaminato, antiche leggende e racconti ormai dimenticati. Oggi le sue bellezze sono lasciate alle genti del luogo e agli ardesiani, primi custodi di questa montagna unica.
Ripida e scoscesa, risulta orograficamente imponente, soprattutto nel suo versante nord-est, parete che con 1.040 metri di dislivello dall’attacco viene classificata tra le più alte delle Alpi bergamasche. Tuttavia, può essere raggiunta dagli escursionisti anche dal suo versante meridionale, regalando enormi soddisfazioni e panorami a fil di cielo.
La partenza per questa montagna trova il suo via dal borgo di Cerete ed è marchiata dal segnavia Cai 264. La strada sterrata sale ripida fino alla graziosa contrada di Cacciamali (m. 1.032), bellissimo borgo tornato alla luce in questi ultimi anni. Costeggiando la chiesetta e piegando a destra risaliamo, ora su sentiero, i ripidi tornanti che si addentrano nel bosco. Prendendo quota si raggiunge in circa un’ora e mezza di cammino la Baita Alta del monte Secco (m. 1.717): incastonata alle pendici della montagna omonima è il luogo ideale per una pausa, o per un picnic con la famiglia.
I meno allenati qui possono trovare riposo e godersi la pace di un luogo ormai riservato a pastori e valligiani. In caso contrario, recuperate le energie possiamo intraprendere la vera avventura che ci ha condotti alla base della montagna: la via descritta in questo itinerario esula dal normale tracciato di salita e rappresenta una valida alternativa alla cosiddetta via normale, che percorreremo invece al nostro ritorno. Il sentiero diventa una labile traccia, segnalata da radi bolli rossi che si snodano a sinistra della Baita Alta, in direzione del monte Vaccaro.
Tra pendii erbosi e rocce continuiamo per un paio di chilometri, fino all’evidente canale erboso posto a spartiacque tra il vicino monte Vaccaro e il monte Secco…