Il deputato bergamasco Devis Dori chiede lo stop al cantiere del Parking Fara
Per il parlamentare di Europa Verde è «inaccettabile la prosecuzione dei lavori durante Bergamo Capitale italiana della Cultura»
Il deputato bergamasco di Europa Verde Devis Dori ritorna alla carica sul Parking Fara, annunciando nella giornata di oggi (mercoledì 15 giugno) di aver presentato una nuova interrogazione parlamentare sul cantiere, che bolla come «una gravissima ferita aperta nel cuore della città, all'interno della cinta muraria di Città alta». Ad agosto 2021 aveva sollecitato un intervento del Ministero della Cultura, sostenendo ci fosse il rischio che l’Unesco potesse declassare le mura venete, inserendole nella lista del patrimonio in pericolo. Un declassamento che potrebbe coinvolgere anche le città di Palmanova e Peschiera del Garda per l’Italia, Zara e Sebenico per la Croazia, Cattaro per il Montenegro e che «danneggerebbe in modo irreparabile l'immagine dell'Italia a livello internazionale».
«Speravo che il titolo di ‘Capitale italiana della cultura’ fosse l'occasione per un ripensamento dell'intero progetto del Parking Fara – ha scritto il deputato di Europa Verde -. Invece non solo non c'è alcun ripensamento, ma addirittura si prevede la prosecuzione dei lavori durante il 2023. Quando sei Capitale italiana della cultura devi avere la capacità di cambiare prospettiva di sviluppo del territorio: invece si portano avanti vecchi progetti. 'Panta rei' dicevano i greci, cioè 'tutto scorre'; purtroppo si sbagliavano. Tutto passa, tranne il Parking Fara».
Il cantiere del parcheggio è ripartito a marzo 2022, con la ditta Iozzino di Angri in provincia di Salerno. La conclusione dei lavori sarebbe prevista per il luglio 2023 «ma ovviamente – ha commentato Dori - è probabile che i lavori proseguano per almeno tutto il 2023, cioè quando Bergamo sarà Capitale italiana della Cultura». Il deputato ha poi continuato citando in rilievi effettuati dall’ingegnere Silvio Calvi, resi noti da un articolo del Corriere Bergamo del 24 novembre 2021, in cui mostrava perplessità su aspetti progettuali del Parking Fara, in particolare rispetto alla tenuta del muro di contenimento della collina. Calvi ha infatti affermato che «il progetto si basa sul presupposto che la pila-muro e le ancore di roccia dureranno indefinitamente. È certamente un desiderio, ma purtroppo non è ragionevole...non c'è un piano di previsioni per sapere cosa accadrà davvero se il sistema di monitoraggio dovesse mostrare una deformazione imprevista. Esiste infatti poca letteratura tecnica sulla durabilità delle pareti ancorate o sui possibili fallimenti, ma è ragionevole presumere che non dureranno per sempre».
In conclusione, per Dori non ci può che essere una soluzione: quella di bloccare il cantiere. Ha quindi chiesto un intervento del Governo affinché individui le modalità per uscire definitivamente dal progetto.