Nuova lettera al prefetto sulla chiusura dello stadio

Se scrivi all'Illustrissimo Signor Prefetto di Bergamo, Francesca Ferrandino, per chiederle di revocare il bando dei tifosi atalantini dal loro stadio, manco ti risponde. Siamo sopravvissuti. Proprio per questo, gli scriviamo una seconda volta. D'altronde, si sa, i bergamaschi hanno la testa dura e sono cocciuti come le rocce delle Orobie.
Il fatto è che, proprio in questo periodo in cui il Prefetto di Bergamo ha tenuto fuori dall'ex Brumana i sostenitori della Dea sprovvisti di tessera del tifoso, manco fossero un branco di sospetti terroristi Isis, sono stati ufficialmente comunicati i dati sulla criminalità in città e in provincia. L'occasione è stata offerta dall'inaugurazione dell'anno giudiziario del Distretto di Brescia. Malauguratamente, la situazione è peggiorata, nonostante gli sforzi dei tutori dell'ordine, sottopagati, stressati e sfruttati da uno Stato che non ricompensa come dovrebbe chi lo serve.
I numeri schiacciano le parole e, certamente, al massimo rappresentante del governo a Bergamo non saranno sfuggiti e costituiranno fonte di riflessione nonché di approfondimento con l'Illustrissimo Signor Ministro degli Interni, lo stesso che l'8 agosto 2014 ha dichiarato: "Restituiremo gli stadi alle famiglie", ma non ha ancora spiegato alla mamma e al papà di Ciro Esposito come sia stato possibile che in questa Repubblica un ragazzo di 27 anni sia stato ferito a morte mentre andava all'Olimpico di Roma, chi l'abbia assassinato e se qualcuno, nella catena di comando preposta alla tutela dell'ordine pubblico il 3 maggio 2014, abbia sbagliato e abbia pagato. Già che c'è, lo stesso titolare del Viminale, quando ha tempo potrebbe dire come mai, nel settembre scorso, durante Roma-Cska in Champions League, nel settembre scorso, all'Olimpico siano volati petardi, bombe carta, fumogeni mettendo in fuga famiglie terrorizzate. O come mai, in novembre, a San Siro, durante Italia-Croazia, la gara sia stata sospesa a causa delle intolleranze dei gentiluomini venuti da Zagabria con un armamentario curiosamente sfuggito ai controlli di sicurezza.
A Bergamo e in provincia nel 2014 sono stati registrati oltre cinquemila furti in più (dai 34.227 del 2013 ai 39.354 del 2014). La casistica è variegata: colpi nelle abitazioni, taccheggi al supermercato, furto di rame e di corrente elettrica. Ladri presi soltanto 1.463, cioè il 3,71%, addirittura meno che nell'anno precedente (1.381, il 4,03%). Ma fossero solo i furti il problema. In costante aumento risultano le rapine, le violenze sessuali, lo stalking mentre sono quasi raddoppiati i casi di corruzione e crescono le truffe, le ricettazioni, la concussione, le rapine, per non parlare dell'inquietante fenomeno delle infiltrazioni mafiose.
Tranquilli, però. In questo incoraggiante scenario, c'è un'ulteriore certezza: i barbari tifosi dell'Atalanta non possessori dell'omonima tessera sono stati messi in condizione di non nuocere in occasione delle pericolosissime partite interne con l'Avellino, il Cesena, il Palermo e il Chievo. Naturalmente, non è stato ancora acclarato chi abbia scatenato gli incidenti del 22 novembre dopo Atalanta-Roma, ma questo è un dettaglio. L'importante è picchiare duro contro l'Atalanta (perché la prima ad essere danneggiata dal bando è ovviamente la società bergamasca in termini d'immagine, di incasso e di sostegno alla squadra) oltre alla parte più appassionata del suo tifo. E poco importa se autorevoli personaggi della città come l'ex sindaco Franco Tentorio, il presidente della Provincia Matteo Rossi, il presidente degli Amici dell'Atalanta Marino Lazzarini, che rappresenta migliaia di appassionati, e altri nomi noti hanno già rivolto un appello a riaprire lo stadio in occasione della partita col Chievo. Evidentemente, più che il sentire di una città si preferiscono ascoltare i burocrati di Roma.
L'importante, in questa prospettiva, è minacciare la chiusura del Baretto dello stadio perché è frequentato "anche" dagli ultrà nerazzurri, genericamente affastellati tutti sotto la voce soggetti pericolosi. Già che ci siamo, perché non chiudiamo anche tutte le chiese, notoriamente affollate di peccatori?
Domenica allo stadio Achille e Cesare Bortolotti si gioca Atalanta-Cagliari, autentico spareggio per la salvezza. I tifosi nerazzurri devono entrare. Tutti.